Guerra a Est
Mattarella: "L'Ucraina consegnò a Mosca migliaia di testate nucleari, la Russia si impegnò a garantire l'indipendenza di Kiev. Rispetti gli accordi"
Il presidente della Repubblica interviene ancora sul conflitto che Vladimir Putin sta portando avanti ai confini dell'Unione europea
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al termine del bilaterale con il presidente montenegrino Jakov Milatovic, è intervenuto ancora sul conflitto che la Russia sta portando avanti in Ucraina. Ha parlato di Alleanza atlantica, di accordi traditi e della prospettiva di una pace giusta. "La Nato è nata decenni addietro, ha una storia robusta e non c'è nulla che può incrinare questo legame, non ho timore. Non vi è pericolo che possa essere incrinato", ha affermato il capo dello Stato. Per poi tornare a criticare Mosca: "È utile ricordare che quando l'Ucraina divenne indipendente, con il consenso della Russia, disponeva di una grande quantità di armi nucleari. Su sollecitazione di Stati Uniti e Russia, l'Ucraina ha consegnato a Mosca alcune migliaia di testate nucleari. A fronte di quello, nel trattato sottoscritto, l'Ucraina registrava l'impegno di questi Paesi a rispettarne e garantirne indipendenza e integrità territoriale. Noi vorremmo che si ripristinassero quegli impegni ed accordi". Quando Kiev ha raggiunto la sua indipendenza, disponeva di un'ingente quota dell'arsenale bellico sovietico. Poi le armi nucleari furono trasferite alla Russia, come previsto da una della clausole del cosiddetto Memorandum di Budapest. Comunque, guardando avanti, Mattarella ha detto di auspicare che "si raggiunga una pace giusta in Ucraina e che non sia fittizia o fragile". L'accusa rivolta alla Russia, invece, è quella di non aver rispettato il diritto internazionale. La speranza, ha concluso il capo dello Stato, "è che la Russia torni a svolgere un ruolo di rilievo nel rispetto della sovranità di ogni Stato. È un auspicio che ho sempre fatto nel rispetto del diritto e della carta delle Nazioni Unite".