Suicidio assistito, Marco Cappato rischia il processo: la gip di Firenze respinge la richiesta di archiviazione della procura

"Imputazione coatta" per il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, oltre che per Felicetta Maltese e Chiara Lilli. L'accusa è di istigazione al suicidio per aver accompagnato in Svizzera Massimiliano, 44 enne affetto da sclerosi multipla

La procura aveva chiesto l’archiviazione per Marco Cappato, accusato di istigazione al suicidio per aver aiutato Massimiliano, 44enne malato di sclerosi multipla, a raggiungere nel 2022 la Svizzera. Ma la gip di Firenze ha disposto l’imputazione coatta per il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, per Felicetta Maltese e Chiara Lilli. Il pubblico ministero ha ora dieci giorni per formulare l’imputazione coatta e mandare cioè a processo i tre. Nonostante la Corte costituzionale in diverse sentenze abbia allargato il concetto di “trattamento di sostegno vitale” (uno dei quattro punti centrali menzionati nella storica sentenza della Consulta sull’eutanasia passiva), la gip fiorentina - secondo quanto riporta l’associazione Coscioni - nella sua ordinanza ha argomentato come il 44enne non potesse essere considerato mantenuto in vita da un trattamento di sostegno vitale perché occorrerebbe la "necessità dello stretto collegamento con la natura vitale dei trattamenti di sostegno, al punto che la loro omissione o interruzione determinerebbe prevedibilmente la morte in un breve lasso di tempo".

Il 26 marzo altra udienza in Corte costituzionale

"La nostra è stata un'azione di disobbedienza civile - ha commentato a caldo Cappato -. Con Chiara Lalli e Felicetta Maltese ci eravamo autodenunciati perché eravamo, e siamo, pronti ad assumerci le nostre responsabilità, nel pieno rispetto delle decisioni della magistratura, e nella totale inerzia del Parlamento. Continueremo la nostra azione fino a quando non sarà pienamente garantito il diritto alla libertà di scelta fino alla fine della vita, superando anche le discriminazioni oggi in atto tra malati in situazioni diverse". Il prossimo 26 marzo è in calendario una nuova udienza in Corte costituzionale, in cui i giudici dovranno esprimersi su altri due casi: quello di Elena, una malata oncologica terminale, e quello di Romano, affetto da patologia neurodegenerativa che, come Massimiliano, richiedeva assistenza costante di terze persone per la sua sopravvivenza. Il 27 marzo si terrà la riunione della conferenza Stato-Regioni, con all'ordine del giorno anche il tema del fine vita, dopo l'approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana della legge di iniziativa popolare dell'Associazione Luca Coscioni "Liberi subito". Gallo e Cappato hanno chiesto ai presidenti di regione e agli assessori alla Sanità di emanare un atto che recepisca a livello nazionale le regole approvate dalla Regione Toscana.

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