"La bandiera non segue il popolo, è il popolo che deve seguire la bandiera". Nel post di Diego Salvadori, consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Bolzano, una bandiera arcobaleno fa da sfondo a questa frase di Joseph Goebbels, gerarca nazista e ministro della Propaganda del Terzo Reich. Il riferimento è alla scelta del centro di ricerca altoatesino Eurac di aderire a una campagna di supporto alla comunità Lgbtqia+, in occasione del mese del pride. Salvadori, non nuovo a uscite del genere, ha scritto che "quando un ente pubblico espone un simbolo associato a battaglie politiche, trasforma uno spazio neutrale in uno spazio ideologicamente connotato". La bandiera arcobaleno, che rappresenta la battaglia per i diritti, è per il consigliere "simbolo di movimenti e agende politiche che toccano temi divisivi quanto inaccetabili". Lui stesso ha ritenuto invece pacifico e perfettamente accettabile utilizzare una frase di Goebbels.
Sono subito arrivate le reazioni di condanna da parte di esponenti politici locali di diversi partiti. E ancora più veloce è stato il ravvedimento del consigliere che ha precisato il suo "ripudio di ogni forma di totalitarismo" e si è scusato "a nome del partito con tutte le persone che dovessero essersi sentite urtate dalla citazione". Una formulazione indiretta e deresponsabilizzante, ma comunque migliore della giustificazione trovata dal suo collega di partito Marco Galateo, che ha definito il post "una bruttissima scivolata", salvo aver apposto il suo like e, a polemica scoppiata, dare la colpa a un imprecisato "refuso tecnico". Il sindaco di Bolzano Claudio Corrarati ha immediatamente richiesto la rimozione del post, ha incontrato Salvadori per chiedere delle scuse pubbliche e ha ribadito che simili riferimenti non saranno tollerati all’interno dell’amministrazione comunale perché incompatibili con i principi democratici.