Politica
18 luglio, 2025Carbone (Csm): "Dal ministro minacce scomposte. Piuttosto faccia chiarezza sulla vicenda del libico"
Al titolare della Giustizia non piacciono le critiche. Così accade che quando "un magistrato in servizio a una Procura" fa un intervento su un giornale in cui "si permette di indicare tutti gli errori fatti dal ministro nel caso Almasri", Carlo Nordio sostiene che per quel giudice, "in qualsiasi Paese al mondo, avrebbero quantomeno chiamato gli infermieri". Il riferimento è alla toga Raffaele Piccirillo, ex capo di Gabinetto del ministero della Giustizia che, nei giorni scorsi, aveva rilasciato un'intervista a Repubblica in cui evidenziava gli errori nella gestione del caso Almasri.
"Perché in Italia non lo facciamo?", chiede, poi, il Guardasigilli all'evento Parlate di mafia, organizzato dai gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia al Tempio di Vibia Sabina e Adriano, a Roma. "Innanzitutto potrebbe essere oggetto di valutazione, ma tanto sappiamo benissimo che tutti i precedenti che abbiamo avuto, anche abbastanza gravi, sono finiti nella giurisdizione domestica della sezione disciplinare del Csm, che è composta da persone che sono elette da quelle che devono essere giudicate". Ecco perché, dice "dobbiamo fare, e faremo, la riforma (della giustizia, ndr)".
"Siamo alle solite. Anche oggi il ministro Nordio non perde occasione di delegittimare la magistratura. Stamattina in modo scomposto minaccia un magistrato, il dott. Piccirillo, di azioni disciplinari", ha commentato Ernesto Carbone, consigliere laico del Csm.
"La colpa del dott. Piccirillo? Aver commentato il caso Almasri. Piuttosto che fare chiarezza su questa oscura vicenda, il ministro preferisce intimidire un magistrato". Così "auspicare ad una riforma che privi della libertà di espressione - secondo Carbone - diventa a questo punto un problema per la democrazia. Piuttosto ci dica come e con chi ha gestito il rimpatrio del criminale libico. E faccia chiarezza su chi ha utilizzato Paragon per spiare dei giornalisti".
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