L’intervento critico della Cassazione sul decreto Sicurezza? Per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è stato uno “sgarbo” al Quirinale. In un’intervista a Il Messaggero, il Guardasigilli conferma il giudizio negativo già espresso negli scorsi giorni, dopo che il Massimario della Cassazione ha espresso perplessità “nel metodo e nel merito” sul pacchetto securitario voluto fortemente dal governo Meloni e convertito in legge dal Parlamento lo scorso 29 maggio.
"Irriverente, improprio e imprudente"
“La Cassazione, come supremo organo giurisdizionale, non ha detto proprio nulla, e se lo avesse detto, senza essere investita di un ricorso, avrebbe commesso un sacrilegio - ha detto Nordio -. Si è pronunciato l’Ufficio del Massimario con un intervento che ritengo irriverente, improprio e imprudente”. Perché - questo il ragionamento del Guardasigilli - “contiene critiche radicali sul decreto Sicurezza, sia sulla sua necessità ed urgenza, sia sui suoi contenuti, ritenuti manifestamente incostituzionali. Se così fosse, il presidente (Mattarella, ndr) sarebbe stato il primo a rilevarli, e invece non l’ha fatto”.
"Un oltraggio al Parlamento"
Parole dure, quelle di Nordio, che ha definito la relazione della Cassazione “un vero oltraggio al Parlamento, sia pur espresso nel linguaggio aulico del giuridichese. Questo documento è soltanto apparentemente una sequenza di argomentazioni tecniche politicamente neutrali - ha spiegato il ministro -. Quando dice che lo sgombero di un immobile occupato abusivamente può creare disagi sociali, esprime un giudizio incompatibile con la logica e con il diritto. In pratica, giustifica il reato di violazione di domicilio”.
"Subordinazione pavloviana delle opposizioni"
L’intervento degli ermellini non è solo “irriverente” ma sarebbe anche “imprudente” perché farebbe “del male alla stessa magistratura (…). L’aver espresso un giudizio preventivo così netto e polemico - ha proseguito il Guardasigilli - indurrà il cittadino a perdere fiducia nella magistratura, che ormai considera, sicuramente a torto, schierata e prevenuta”. Nell’intervista, Nordio ha ribadito la sua incredulità anche se, ha aggiunto, “sono abituato a certe esondazioni di alcuni ex colleghi. Quello che mi ha stupito è stato l’atteggiamento dell’opposizione, che non si è accorta di quanto sia stata umiliante un’adesione pronta e incondizionata a un’intervento che scavalca la stessa politica. L’opposizione - ha sottolineato - ha tutto il diritto, e anche il dovere, di criticare in modo severissimo le nostre iniziativa. Ma in questo modo manifesta una subordinazione pavloviana, che riduce la sua funzione al rango di portavoce gregario di un gruppo di studio di togati”.