Politica
5 luglio, 2025Forza Italia cercherebbe di distinguersi e guadagnare terreno in vista delle prossime elezioni regionali. Esattamente come poche settimane fa aveva fatto il partito di Salvini in commissione Affari costituzionali in Senato, votando "sì" al terzo mandato
La politica italiana è tornata a discutere della riforma della cittadinanza. In particolare Forza Italia, che ha rilanciato la proposta sullo Ius Scholae per permettere a chi frequenta la scuola per 10 anni in Italia - e con esiti positivi - di diventare cittadino italiano. Attualmente la legge sulla cittadinanza risale al 1992 e la procedura per ottenerla è lunga e farraginosa. Le dichiarazioni sul tema di Antonio Tajani sono piaciute alle opposizioni – che hanno detto tutte di essere disponibili a votare in parlamento la proposta dei forzisti - ma non certo all’alleato leghista, che non è disponibile a trattare sullo Ius Scholae. E anche Fratelli d’Italia la pensa in modo simile: secondo la responsabile immigrazione di fratelli d’Italia Sara Kelany, “la legge sulla cittadinanza va bene così e visto l’esito del referendum, va bene anche così per i cittadini”.
All’inizio di giugno c’era stato un referendum abrogativo per ridurre i tempi d’attesa sulla cittadinanza: il 35% aveva votato "no" (la percentuale più alta di "no" rispetto agli altri quattro quesiti che erano sul lavoro). Ma soprattutto era stato il quesito con l’affluenza più bassa, segno di uno scarso interesse sul tema anche tra i votanti. Analizzando i flussi elettorali, poi, i voti per aumentare la percentuale dei "sì" erano mancati proprio da Pd e 5 Stelle (che al referendum sul tema non avevano voluto dare ai propri elettori un’indicazione di voto).
Il disegno di legge di Forza Italia (a prima firma di Maurizio Gasparri) è stato depositato il 9 ottobre 2024: lo straniero nato in Italia o arrivato in Italia entro il quinto anno d’età, che ha “risieduto legalmente e ininterrottamente nel territorio nazionale per almeno 10 anni e ha frequentato per almeno 10 anni e con esito positivo i corsi di studio” diventa cittadino italiano “entro un anno dal raggiungimento della maggiore età”.
Già l’estate scorsa Tajani aveva iniziato a parlare della riforma della cittadinanza, sulla spinta della maggiore attenzione ai diritti civili chiesta da Marina Berlusconi al partito fondato da suo padre. Poi però nulla era cambiato e questo rende la nuova apertura dei forzisti sul tema poco credibile agli occhi delle opposizioni. Anche ieri Tajani ha spiegato di non avere fretta perché, al momento, il éarlamento sarebbe impegnato su altri temi e avrebbe molti decreti da convertire.
Giovanni Donzelli (Fdi) si è affrettato a dichiarare che questa presa di posizione sulla cittadinanza non farà cadere il governo. Ma allora perché Tajani torna su un tema così divisivo per il governo Meloni? Forza Italia cercherebbe di distinguersi e guadagnare terreno in vista delle prossime elezioni regionali. Esattamente come poche settimane fa aveva fatto il partito di Salvini in commissione Affari costituzionali in Senato, votando "sì" al terzo mandato, pur sapendo di non avere l’appoggio di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Distinguersi insomma per cercare spazio nel centrodestra. Anche in vista delle elezioni politiche che si avvicinano e si terranno - salvo sorprese - nel 2027: la campagna elettorale è già partita e la lotta per il secondo e terzo posto del podio all’interno del centrodestra è iniziato.
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