Politica
19 agosto, 2025La revoca del comitato tecnico è arrivata dopo le proteste della comunità scientifica per la presenza di due medici che in passato avevano espresso posizioni contrarie ai vaccini. Per Meloni è stata una scelta "non concordata"
"Al ministero della Salute c'è qualcosa che non funziona". È la critica pubblica del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini verso il collega a capo del dicastero della Salute, Orazio Schillaci. Al centro delle polemiche c'è la decisione da parte del ministro della Salute di azzerare il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag), nominato dallo stesso Schillaci soltanto una decina di giorni prima. Nel gruppo, tra i 22 membri, erano stati inseriti due medici – Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite – noti per aver espresso posizioni critiche verso dei vaccini durante la pandemia da Covid-19 e per essersi opposti all’obbligo vaccinale pediatrico.
La loro presenza all'interno della commissione vaccini ha scatenato le proteste dell’Ordine dei medici e delle principali società scientifiche, che hanno chiesto l’immediato annullamento delle nomine. Una mobilitazione culminata con la raccolta di oltre 21 mila firme, promossa dal Patto Trasversale per la Scienza (tra i firmatari anche il Nobel per la fisica Giorgio Parisi e il farmacologo Silvio Garattini).
La levata di scudi di medici e scienziati ha così spinto il ministro ad azzerare il comitato. Un passo indietro improvviso e non gradito da Palazzo Chigi che ha fatto trapelare fastidio per la decisione definita "affrettata" e "non concordata". "Il ministro ha deciso di testa sua, prima ha nominato la Commissione, poi se l'è auto azzerata. O si è distratto prima o si è distratto dopo, delle due l'una", ha accusato Matteo Salvini, confermando il clima di tensione interno alla maggioranza riguardo alla posizione di Schillaci. Sebbene la revoca delle nomine sia arrivata proprio in seguito alle proteste della comunità scientifica, per Salvini "azzerare chi non la pensa come il mainstream non è scientificamente corretto. È stato un pessimo segnale anche dal punto di vista culturale".
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