Politica
22 agosto, 2025Borghi annuncia che ripresenterà un provvedimento per rivedere la legge Lorenzin: "L'Italia è l'eccezione, non la regola". Ma la maggioranza è divisa. Boccia (Pd): "La destra usa la galassia no vax come terreno di consenso"
Dopo l’azzeramento del Nitag da parte del ministro della Salute Orazio Schillaci e gli attacchi che ne sono seguiti da parte di Matteo Salvini e altri big del governo come Francesco Lollobrigida, i vaccini sono tornati al centro del dibattito e dello scontro politico. Con la Lega che sfrutta l’occasione per riprendere a cavalcare uno dei propri principali cavalli di battaglia, cioè la campagna contro l’obbligo vaccinale.
Borghi: "Ci riproveremo"
Come riporta Repubblica, ieri — 21 agosto — il senatore del Carroccio Claudio Borghi ha annunciato che ripresenterà un provvedimento per rivedere la legge Lorenzin che, nel 2017, ha introdotto in Italia l’obbligatorietà per i genitori di fare i vaccini pediatrici ai propri figli: “Ci riproveremo, certo. Così ci allineeremo con gli altri Paesi, visto che a livello internazionale quello che ha fatto l’Italia è l’eccezione, non certo la regola”. Poi ha aggiunto: “Vogliamo evitare qualsiasi obbligo vaccinale ma sarà necessario l’accordo con gli alleati”. Già nel 2024 il senatore leghista aveva presentato un emendamento al decreto liste d’attesa per far saltare l’obbligo.
Le parole di Salvini
Le parole di Borghi seguono quelle pronunciate da Salvini che, pur non chiedendo un passo indietro a Schillaci per aver revocato la commissione vaccinale per la presenza di due scienziati scettici sulle immunizzazioni, aveva detto: “Dirsi dubbiosi sull'obbligo vaccinale che non c'è nella maggior parte dei Paesi europei non penso sia antiscientifico, penso sia di buon senso”.
Le divisioni nella maggioranza
Sul tema vaccini la maggioranza è divisa. Forza Italia, per tramite di Maurizio Gasparri, si è subito spesa per difendere il ministro della Salute. In Fratelli d’Italia, nonostante le parole dure di Lollobrigida e l’irritazione di Giorgia Meloni per una scelta non concordata, oggi parla a La Stampa il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, che nega l’ipotesi “commissariamento” per Schillaci che “interpreta perfettamente il suo ruolo. Fratelli d’Italia — ha aggiunto il meloniano — è sempre stata per i vaccini e per la scienza. Il ministro è uno dei massimi esponenti della comunità scientifica, docente ordinario, medico e all'epoca Rettore dell'Università di Tor Vergata”.
Boccia (Pd): "La destra usa la galassia no vax per consenso"
"È evidente ormai l'uso sistematico, da parte della destra al governo, della galassia no vax e antiscientifica come terreno di consenso — attacca invece Francesco Boccia del Pd in una lettera pubblicata su Repubblica —. Non è un dettaglio. Non è un inciampo. È una scelta politica e culturale che accomuna le destre nazionaliste nel mondo, da Trump a Milei, da Orbán a Le Pen. In Italia questa deriva - continua Boccia - assume un significato ancora più drammatico, perché avviene dopo una pandemia che ha provocato duecentomila morti. Eppure il governo Meloni sceglie di legittimare chi quei vaccini li ha combattuti, trasformando la tutela della salute in un terreno di propaganda elettorale”.
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