Politica
27 agosto, 2025Nella giornata del suo intervento al Meeting di Rimini, il leader leghista torna a punzecchiare il presidente francese dopo il caso diplomatico scatenato dagli attacchi contro l'invio di truppe in Ucraina
È il giorno di Matteo Salvini al Meeting di Rimini, e continua a tenere banco il caso diplomatico scatenato dagli attacchi del leader leghista al presidente francese, Emmanuel Macron, che hanno scatenato la dura reazione di Parigi che ha convocato l’ambasciatrice italiana in Francia per spiegazioni. Non solo perché nel pomeriggio sarà il turno di Giorgia Meloni — per la prima uscita pubblica dopo lo scontro con Parigi: finora la premier non si è espressa — ma perché il vicepremier e ministro delle Infrastrutture è tornato volontariamente a punzecchiare il leader francese.
Le nuove frasi su Macron
“Invece di convocare un ambasciatore al giorno, Macron dovrebbe preoccuparsi della situazione economica e sociale di molte periferie francesi”, ha detto Salvini a ilSussidiario.net in occasione della kermesse di Cl, parlando delle “molte città ormai in mano alla prepotenza islamica” e di una “sinistra” che avrebbe “impedito di riconoscere le radici giudaico-cristiane dell’Europa”. La frase su Macron è detta en passant, parte di un discorso più ampio sul ruolo italiano in Europa e sul futuro del Vecchio Continente, ma segue le uscite degli scorsi giorni e le critiche rivendicate dal Carroccio che hanno aperto anche un fronte interno alla maggioranza di governo, con Antonio Tajani che, proprio dal palco di Rimini, ci ha tenuto a ribadire che la politica estera la fanno lui e la presidente del Consiglio.
Dalle regionali in Veneto al Green Deal
Ma come spesso accade quando a parlare è Salvini, il discorso del segretario leghista è stato a tutto campo ed è spaziato dalle prossime elezioni regionali al Green Deal, dal Ponte sullo Stretto alle tasse. Il ministro rivendica innanzitutto il diritto a presentare un proprio candidato in Veneto per il dopo-Zaia: confido avremo un accordo chiaro al più presto. Il Veneto è un esempio di eccellente governo: “Sarebbe un errore cambiare lo schema di un centrodestra a guida leghista”. Sul Green Deal: “Se la von der Leyen non lo azzera subito, sarà un disastro annunciato. Confido — continua — che finalmente il Ppe sappia smarcarsi dalle follie ideologiche dei socialisti, che danneggiano economia e ambiente. Senza rivedere queste scelte sbagliate, purtroppo mi aspetto danni incalcolabili per famiglie e imprese, nessun vantaggio ambientale, grandi favori alla Cina”.
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