Politica
5 settembre, 2025La polemica riguarda diversi primi cittadini del Friuli-Venezia Giulia per i costi dell’accoglienza: “La gestione dei minori stranieri non accompagnati deve essere di competenza statale”
“Abbiamo speso 22 milioni per i minori stranieri non accompagnati e lo Stato deve ridarceli”. Così Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste sostenuto da una coalizione di centrodestra, ha criticato l’esecutivo per la gestione dei minori che dalla rotta balcanica arrivano al confine fra Friuli-Venezia Giulia e Slovenia. “Abbiamo rispettato la legge e ora Roma deve garantirci le risorse necessarie, altrimenti mi incateno al Quirinale”, ha concluso provocatoriamente il primo cittadino.
Dipiazza ha scelto le colonne de "Il Piccolo" per richiamare l’attenzione del governo. Nell’intervista ha anche aggiunto che avrebbe portato personalmente l’appello al ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in visita oggi – 5 settembre – nel capoluogo.
Sempre Salvini figurava fra i destinatari di una lettera con cui, con gli stessi toni, il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna (Forza Italia) aveva recentemente richiamato l’attenzione sul tema. “Il problema dei rintracci costanti di minori stranieri non accompagnati è divenuto ormai un’emergenza insostenibile” sosteneva Ziberna. L’appello, oltre che a Salvini, si rivolgeva anche al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e ad altri esponenti di spicco del carroccio; una copia della lettera è finita infatti anche sulle scrivanie di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, e, per conoscenza, di Massimiliano Fedriga, governatore della Regione.
Secondo Ziberna, i costi dell’accoglienza non sono gestibili a livello comunale ed è pertanto necessario un “urgente intervento normativo per spostare in capo al governo, attraverso le Prefetture, la presa in carico dei minori stranieri non accompagnati".
Il dibattito sui migranti, al di là della convenienza politica e delle esigenze delle amministrazioni, si articola spesso intorno alla contrapposizione fra la dimensione locale e quella centrale, in un rimpallo di responsabilità in cui si perde la dimensione del fenomeno. La rotta balcanica è uno dei principali percorsi utilizzati dai migranti per raggiungere l’Unione europea partendo dalla Turchia e dal Mediterraneo orientale. Secondo Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera, nel 2024 si è assistito a una riduzione del 78% del numero di migranti arrivati in Europa attraverso i Balcani, passati dai quasi 100 mila del 2023 a circa 22 mila.
I dati del ministero del Lavoro e delle politiche sociali aiutano a tracciare un quadro degli arrivi di minori non accompagnati in Friuli-Venezia Giulia. Da inizio 2025 (gli ultimi dati disponibili sono di luglio) nella regione sono arrivati 691 Msna, circa il 10% del totale nazionale, sostanzialmente in linea con i numeri riferiti allo stesso periodo del 2024. Luglio finora è stato anche il mese in cui nella regione si è registrato il numero maggiore di ingressi di Msna, 133, in leggera riduzione rispetto ai 161 del 2024.
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