Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), al 21 marzo 2025 sono stati spesi circa 2,8 miliardi di euro delle risorse Pnrr destinate alla sanità. Una cifra in linea con il cronoprogramma ufficiale (3,1 miliardi), ma molto lontana dai 15,6 miliardi totali disponibili per la Missione Salute. Le prossime tappe del piano saranno più complesse – le stime dell’Upb indicano che ben l’81,7% dei progetti è in fase esecutiva o conclusiva e altri risultano ancora da avviare – e richiederanno performance ben superiori rispetto alla media nazionale nei lavori pubblici. Insomma, c'è un vero e proprio disallineamento tra programmazione e l’esecuzione.
Mezzogiorno favorito, ma il riequilibrio infrastrutturale è a rischio
Il Pnrr prevede un vincolo territoriale a favore del Mezzogiorno, per colmare le storiche disparità nell’offerta sanitaria. Tuttavia, i ritardi nei progetti edilizi, soprattutto in questa area, e l’assenza di obiettivi regionali aggiornati rischiano di vanificare gli sforzi. Senza un monitoraggio attento e un impegno al completamento delle opere, il riequilibrio infrastrutturale sul territorio nazionale potrebbe non realizzarsi, nemmeno in presenza del raggiungimento dei target europei.
Nuove strutture, ma mancano i professionisti per farle funzionare
Il vero banco di prova sarà la piena operatività delle strutture sanitarie una volta terminate. La carenza di personale sanitario — in particolare infermieri, medici di medicina generale e specialisti — rappresenta una delle criticità principali. Senza un piano di reclutamento adeguato, il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale resterà incompleto. Le Case e gli Ospedali di Comunità già attivi, ad esempio, sono spesso sottoutilizzati proprio per l’assenza di organico.
Fondi per il personale: servono verifiche su utilizzo e sufficienza
Le leggi di bilancio del 2022 e del 2024 hanno stanziato risorse aggiuntive per rafforzare il personale sanitario territoriale, ma l’Upb invita a verificare se tali fondi siano realmente sufficienti e se le Regioni li stiano utilizzando in modo efficace. Le difficoltà possono dipendere da limiti gestionali, vincoli di bilancio o dalla scarsa partecipazione ai concorsi, sintomo di un Ssn sempre meno attrattivo per i professionisti. Il potenziamento del Servizio sanitario nazionale attraverso il Pnrr è quindi ancora possibile, ma richiede uno sforzo straordinario per colmare i ritardi nei cantieri, garantire il riequilibrio territoriale e investire seriamente nel personale. Senza questi passaggi, le nuove strutture rischiano di rimanere cattedrali nel deserto.