L'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato le istruzioni globali per migliorare l'assistenza alle donne in gravidanza con anemia falciforme, una malattia che comporta gravi rischi per madre e bambino

Dall'Oms arrivano le prime linee guida al mondo per le donne in gravidanza con anemia falciforme

Pubblicate oggi dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) le prime linee guida globale per migliorare l’assistenza alla gravidanza nelle donne affette da anemia falciforme. Un passo fondamentale per salvaguardare la salute di milioni di donne in tutto il mondo.

 

Cos’è l’anemia falciforme e i rischi per le donne in gravidanza

L'anemia falciforme è una malattia genetica che provoca la produzione di globuli rossi a forma di falce, invece di essere normali e tondeggianti. Questi globuli rossi, più rigidi e fragili, tendono a ostruire i vasi sanguigni e ridurre il flusso di ossigeno, causando dolori acuti, danni agli organi e aumento del rischio di complicazioni durante la gravidanza.

In particolare, le donne con anemia falciforme sono esposte a un rischio maggiore di sviluppare gravi condizioni durante la gravidanza, come l'ipertensione, le infezioni, il parto prematuro e la morte fetale. Questo rende la gestione sanitaria di queste donne particolarmente critica, soprattutto nelle regioni del Mondo con risorse sanitarie limitate.

 

Obiettivi delle nuove linee guida

Le nuove linee guida globali dell’Oms si propongono di migliorare il trattamento e la gestione delle donne in gravidanza con anemia falciforme, riducendo al minimo le complicazioni e i rischi associati. I principali obiettivi includono:

  1. Diagnosi precoce e monitoraggio: il monitoraggio continuo durante la gravidanza, con controlli regolari della salute materna e fetale, è cruciale per prevenire complicazioni.
  2. Gestione delle complicanze: le linee guida suggeriscono una serie di interventi preventivi e terapeutici per gestire crisi dolorose, infezioni e altre complicanze legate alla malattia.
  3. Educazione e supporto psicologico: una componente fondamentale è la preparazione delle pazienti, che devono essere educate sui rischi e su come affrontarli. Anche il supporto psicologico è essenziale per aiutare le donne a gestire le difficoltà emotive legate alla gravidanza e alla malattia.

 

Le raccomandazioni di Oms

Le linee guida di Oms comprendono più di 20 raccomandazioni. Tra queste:

  • integrazione di acido folico e ferro, compresi gli aggiustamenti per le aree endemiche per la malaria
  • gestione delle crisi falciformi e sollievo dal dolore
  • prevenzione delle infezioni e dei coaguli di sangue
  • uso di trasfusioni di sangue profilattiche
  • monitoraggio aggiuntivo della salute della donna e del bambino durante tutta la gravidanza.

 

Statistiche globali sull’anemia falciforme

L'anemia falciforme è una delle malattie genetiche più diffuse a livello mondiale, colpendo circa 7,7 milioni di persone nel mondo secondo le stime di Oms, in crescita del 40 per cento negli ultimi 25 anni e con una prevalenza particolarmente alta in Africa, Asia e nel bacino del Mediterraneo. Si stima che circa 300 mila neonati con anemia falciforme vengano nati ogni anno, principalmente nei Paesi a basso e medio reddito.

Secondo i dati OMS, inoltre, sono circa 2 milioni le persone in tutto il mondo che risultatono portatori del gene dell'anemia falciforme, pur senza manifestare la malattia. Tuttavia, la maggior parte delle persone con questa condizione vive in aree con sistemi sanitari meno sviluppati, dove l'accesso alle cure mediche è limitato.

 

I numeri in Italia

In Italia, l'anemia falciforme è meno diffusa rispetto ad altre aree del mondo, ma le statistiche sono comunque significative, soprattutto nelle regioni con una popolazione di origine africana e mediterranea. Nel nostro Paese si stima che ci siano circa 15 mila persone con anemia falciforme, e circa 30 mila portatori sani. Nel 2024, sono state registrate circa 400 nascite di bambini da madri affette da anemia falciforme in Italia, un dato che mette in evidenza l'importanza di un'assistenza mirata per queste donne, al fine di ridurre i rischi per la loro salute e quella dei bambini.

 

Grazie alla qualità dell’assistenza sanitaria offerta dal nostro Sistema sanitario nazionale - il cui accesso, lo ricordiamo, è gratuito per tutte le donne anche se straniere o migranti - le donne italiane con anemia falciforme hanno un tasso di mortalità materna e perinatale inferiore rispetto a molte nazioni in via di sviluppo. Ma ciò non significa che non ci siano complicazioni. Una corretta gestione pre-concepimento e durante la gravidanza è fondamentale per evitare rischi.

 

I benefici attesi dalle linee guida Oms

L’iniziativa dell’Oms arriva in un momento in cui l’anemia falciforme continua a rappresentare una sfida per la salute globale. L'adozione di linee guida uniformi permetterà di standardizzare le pratiche di cura a livello mondiale, riducendo le disparità nell’assistenza sanitaria e migliorando gli esiti per le donne in gravidanza.

 

I principali benefici delle linee guida includono:

  • miglioramento della qualità della cura per le donne con anemia falciforme, indipendentemente dal Paese di origine.
  • riduzione dei tassi di mortalità materna e infantile, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
  • maggiori opportunità di educazione sanitaria, con risorse più accessibili anche per le regioni più remote.

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