È Christian Greco, il direttore del Museo Egizio, il "Torinese dell'Anno 2023". Lo ha deciso la giunta della Camera di commercio di Torino. Persona competente con un curriculum che ha fatto il giro del mondo, è stato più volte accusato dalla destra, addirittura dalla leader di Fratelli d’Italia e Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di essere “razzista contro gli italiani”.
Nato nel 1975 ad Arzignano (Vicenza), Greco è direttore del Museo dal 2014. Formatosi principalmente in Olanda, è un egittologo con una grande esperienza in ambito museale. Ha curato progetti espositivi in Olanda, Giappone, Finlandia, Spagna e Scozia. Alla guida del Museo Egizio ha sviluppato collaborazioni internazionali con musei, università e istituti di ricerca. Ha al suo attivo corsi all'Università di Torino, di Pisa, di Napoli, della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università Cattolica di Milano e della New York University di Abu Dhabi con corsi di cultura materiale dell'antico Egitto e di museologia. È stato membro dell'Epigraphic Survey of the Oriental Institute of the University of Chicago a Luxor e dal 2015 è co-direttore della missione archeologica italo-olandese a Saqqara.

Nel 2018 diventò virale il botta e risposta tra lui e la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni (allora all’opposizione), davanti al palazzo museale, nel centro di Torino. FdI aveva organizzato una tappa del tour elettorale davanti al museo, srotolando lo striscione "No Islamizzazione", in polemica con l'iniziativa dell'Egizio di far pagare un biglietto ogni due ingressi alle coppie di lingua araba. «Noi stiamo dicendo che non ci piace la discriminazione degli italiani, vorremmo che ci siano incentivi anche per loro». Greco aveva quindi elencato le promozioni rivolte a tutti, italiani compresi, dai giovani ai papà che potevano godere di sconti sui biglietti o addirittura dell’ingresso gratuito in determinati giorni.
Meloni non uscì benissimo. E a distanza di cinque anni Greco è tornato nel mirino del vicesegretario della Lega Andrea Crippa. «Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, faccia un gesto di dignità e si dimetta. Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui. La sua gestione è ideologica e razzista contro gli italiani», aveva detto durante un’intervista a Affaritaliani. Il ministro tuttavia lo ignorò, lasciando Greco al suo posto dopo giorni di polemiche.
Oggi come una beffa verso quell’accusa “razzista contro gli italiani”, diventata negli anni il nuovo simpatico tormentone della destra, Greco incassa con questa motivazione il prezioso riconoscimento: "Per l'altissimo contributo alla crescita e allo sviluppo del Museo Egizio e, come risultato, al posizionamento turistico e culturale della nostra città, grazie all'indiscutibile competenza ed esperienza in ambito classico, abbinata a capacità manageriali e imprenditoriali indispensabili per il raggiungimento di risultati concreti e misurabili, portati avanti senza tralasciare le missioni proprie delle realtà museali: la cura scrupolosa del patrimonio, l'attività continua di ricerca su scala internazionale e la passione per la divulgazione e la formazione, anche attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie".