Sostenibilità
29 ottobre, 2025Il nuovo report di Oxfam, in vista della Cop30 sul clima. In media un miliardario è responsabile dell'emissione di 1,9 milioni di tonnellate di CO2 all'anno. A farne le spese è il resto della popolazione mondiale, soprattuto le donne
In un solo giorno una persona appartenente allo 0,1% più ricco del pianeta produce, a causa del proprio tenore di vita e di investimenti in attività inquinanti, più emissioni di CO2 di quelle generate in un anno dal 50% più povero della popolazione mondiale. È quanto emerge dal nuovo report di Oxfam, in vista della Cop30 sul clima che si terrà dal 10 novembre a Belem, in Brasile.
Una tendenza che rischia di portare all’esaurimento del cosiddetto "bilancio di carbonio", ossia l'ammontare massimo di emissioni globali di CO2 in atmosfera, necessarie a contenere l'aumento delle temperature entro 1,5°C rispetto all'era preindustriale. Un aspetto preoccupante, se si pensa che se tutti emettessimo quanto lo 0,1% più ricco, questo punto di non ritorno verrebbe raggiunto in meno di tre settimane.
Dal rapporto emerge come in media un miliardario, attraverso i propri investimenti, sia responsabile dell'emissione di 1,9 milioni di tonnellate di CO2 all'anno e che quasi il 60% degli investimenti dei miliardari globali è realizzato in settori che hanno un impatto devastante sul clima, come quello petrolifero o minerario. Le emissioni dagli investimenti di soli 308 miliardari superano quelle complessive di 118 Paesi.
"La crisi climatica è strettamente connessa all'acuirsi delle disuguaglianze globali e ne aggrava la portata. Gli individui più ricchi del mondo finanziano e traggono profitto da questa crisi, mentre il resto della popolazione mondiale ne fa le spese", afferma Francesco Petrelli, portavoce di Oxfam Italia.
Inoltre, gli stessi negoziati sul clima, secondo quanto afferma Oxfam, sarebbero condizionati dai super ricchi e dalle grandi corporation. Ad esempio, in occasione della Cop29 a Baku, risultavano accreditati 1.773 lobbisti delle industrie del carbone, del petrolio e del gas, più di quanti fossero i delegati dei 10 paesi più colpiti al mondo dalla crisi climatica.
Una crisi climatica non esente dalle questioni di genere. Si stima che 4 migranti climatici su 5 sono donne, che hanno, in media, una probabilità 14 volte più alta di restare vittime di disastri naturali rispetto agli uomini. Anche per tale motivo, Oxfam, in occasione della Cop30, ha lanciato la campagna di sensibilizzazione e attivismo "Climate Justice Is Gender Justice".
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