Il cambiamento climatico non è solo uno dei problemi più urgenti del nostro tempo, ma anche “una crisi dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Unicef Italia, Nicola Graziano, che oggi - 27 maggio - è intervenuto alla conferenza “Il cambiamento climatico e i diritti delle giovani generazioni” in occasione del 34° anniversario della ratifica italiana della Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia e dell’Adolescenza. I minorenni a rischio per gli effetti del cambiamento climatico “sono oltre un miliardo”. Un fenomeno, ha aggiunto Graziano, “che non conosce confini e che priva bambine, bambini e adolescenti non solo di salute e sicurezza, ma anche di opportunità: nel 2024 almeno 242 milioni di studenti in 85 Paesi del mondo hanno subito interruzioni dell'istruzione a causa di eventi climatici estremi. In Italia, si stima che le piogge torrenziali e le inondazioni che hanno colpito il territorio, a settembre 2024, abbiano interrotto le lezioni per oltre 900 mila studenti e studentesse”.
Il diritto degli adolescenti a un “ambiente pulito, sano e sostenibile” è entrata per la prima volta nel 2023 tra le priorità del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia. “La conferenza odierna – ha sottolineato il numero uno della costola italiana dell’Unicef – è un'occasione per fare il punto sugli scenari presenti e futuri e sugli strumenti che abbiamo a disposizione per promuovere, nel quadro della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, quel principio di giustizia intergenerazionale, essenziale per garantire lo sviluppo e il benessere alle generazioni future. Principio che anche la nostra Costituzione ha recentemente riconosciuto - ha sottolineato Graziano - come fondamentale per uno sviluppo che possa dirsi realmente sostenibile”.