Televisione
13 ottobre, 2025La giornalista, capo ufficio stampa Rai ed ex vice direttrice del Tg1, è la stessa che definì l'aborto un delitto, non un diritto
Incoronata Boccia detta Cora, capoufficio stampa Rai, continua ad alzare l’asticella a sorpresa, perché se c’è la possibilità di dire qualcosa di sbagliato nel momento meno opportuna la giornalista sarda batte tutti. «Non esiste una sola prova che l'esercito israeliano abbia mitragliato civili inermi. Vergogna per il suicidio del giornalismo che si è piegato alla propaganda dei set di Hamas. Ad Hamas dovrebbero dare il premio Oscar per la miglior regia» ha detto Boccia. E l’ha detto davvero, come prova il video scovato dal Grande Flagello e pubblicato sui social, col tono di chi la sa lunga, neanche fosse l’ex vicedirettrice del Tg1, perché si sa come sono fatti i bambini di Gaza, che per anni si sono ostinati a spararsi da soli.
L’occasione del delirio è stato il convegno organizzato in occasione dell'anniversario del 7 ottobre e promosso dall’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) e dal Cnel dal titolo apodittico: “La storia stravolta e il futuro da costruire”. E sulla storia stravolta in effetti c’è stata coerenza anche perché parliamo dello stesso convegno in cui la ministra Roccella ha definito "gite antifasciste" i viaggi d'istruzione ad Auschwitz.
D’altronde Incoronata Boccia detta Cora è una ragazza di provincia, come spesso ama definirsi parlando di sé in terza persona («Cora è una ragazza di provincia che ce l’ha fatta con le sue forze»), e se avesse bisogno di una colonna sonora sarebbe “Ci son cascato di nuovo”, declinato al maschile che tanto «Il linguaggio di genere deve essere una scelta, non un obbligo».
Perché ad essere fraintesi sono in tanti, mentre a voler dire esattamente quel che si pensa c’è proprio lei, come quando sull’antica Rai Tre del programma di Serena Bortone “Che sarà” sentenziò senza alcun giro di parola: «L’aborto non è un diritto, è un delitto».
Ora non resta che attendere la sua prossima uscita di peso, di lotta e anche di governo. D’altronde il suo ultimo programma tv si intitolava “Spes” e la speranza si sa, è l’ultima a morire. Come i bambini di Gaza.
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