Televisione
17 ottobre, 2025L’ordigno è detonato nella notte davanti all’abitazione del conduttore di Report. Nessun ferito, ma la deflagrazione avrebbe potuto uccidere chiunque fosse passato di lì. "Usato almeno un chilo di esplosivo. Potrebbe non essere una coincidenza il fatto che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste"
Una violenta esplosione nella notte ha distrutto l’auto di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report su Rai 3. L’ordigno, piazzato sotto il veicolo parcheggiato davanti alla sua abitazione a Campo Ascolano, tra Roma e Pomezia, ha provocato ingenti danni ma nessun ferito. L’esplosione è avvenuta intorno alle 22 del 16 ottobre, quando il giornalista era in casa. Nella deflagrazione è stata coinvolta anche l'auto della figlia di Ranucci ed è stata danneggiata una palazzina. Il giornalista, da tempo, vive sotto scorta per le minacce ricevute per il suo lavoro di inchiesta.
Le prime parole di Ranucci
"È stato usato almeno un chilo di esplosivo". A rendere noto l’accaduto è stato lo stesso giornalista, che ha rilanciato sui social un post ufficiale della redazione di Report: "Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto parcheggiata del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L’auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto”.
E ancora: “Mia figlia è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell'esplosione, potevano ammazzarla", ha detto Ranucci, raggiunto al telefono dal Corriere della Sera. “Potrebbe non essere una coincidenza il fatto che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste di Report”, con la nuova stagione che partirà il prossimo 26 ottobre su Rai3.
I primi rilievi e le minacce ricevute in passato
Sul posto sono intervenuti carabinieri, digos, vigili del fuoco e polizia scientifica. La Procura competente ha avviato le indagini e il prefetto è stato informato dell’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, la potenza dell’esplosione era tale da poter uccidere chiunque si fosse trovato nei pressi dell'auto, in quel momento. Già in passato Ranucci è stato vittima di minacce e intimidazioni, su cui da tempo indaga la magistratura, per via delle inchieste che da anni porta avanti con la sua trasmissione. "Io non so ancora dare una chiave di lettura a quello che è successo — ha spiegato a Repubblica —. Quello che ho fatto è mettere insieme un po’ di cose che sono successe in questi mesi. Io non le ho mai pubblicizzate pubblicamente, anche per tutelare le persone a me care. L’estate scorsa, un anno fa, abbiamo trovato i proiettili, due proiettili della P38 fuori casa. Poi c’è un elenco di situazioni particolari accadute negli ultimi mesi, a partire anche dal tentativo di delegittimazione nei miei confronti”.
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