Chi ieri sera — 2 novembre — si è sintonizzato su Rai3, ha potuto vedere regolarmente la seconda puntata della nuova stagione di Report. E, soprattutto, il nuovo capitolo dello scontro tra il componente del collegio del Garante della privacy, Agostino Ghiglia, e la trasmissione di Sigfrido Ranucci. Proprio Ghiglia ieri pomeriggio aveva inviato una diffida formale contro la messa in onda del servizio relativo al suo coinvolgimento nel procedimento che ha portato alla sanzione di 150 mila euro contro Report perché si sarebbe basato su “conversazioni acquisite illecitamente” in quanto contenute nella propria “corrispondenza privata”.

Poi, la dura replica di Report nel tardo pomeriggio di ieri: "Non c’è stato nessun materiale trafugato o intrusioni informatiche — dice Ranucci —. Quello che tenta di fare Ghiglia è mettere un bavaglio. È interruzione di servizio pubblico”.

La puntata va regolarmente in onda e aggiunge ulteriori elementi alla visita di Ghiglia alla sede di Fratelli d’Italia alla vigilia del voto sulla multa a Report per gli audio mandati in onda tra l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e la moglie Federica Corsini. C’è un messaggio che la trasmissione di Ranucci pubblica e che smentirebbe lo stesso Ghiglia, che in questi giorni ha continuato a ripetere di essere andato in via della Scrofa — con l’auto di servizio del Garante per la privacy — per incontrare Italo Bocchino. “Vado da Arianna”, dove Arianna è la sorella di Giorgia Meloni.

“Il mio ‘vado da Arianna’ significa ‘vado al Secolo d’Italia’ (il giornale diretto da Bocchino, ndr), perché la sede di FdI e il Secolo d’Italia sono nello stesso posto. Ma se anche fosse? Non sono libero di incontrare chi mi pare? Un conto è vedere le persone, un altro è fare qualcosa che non va dopo averle viste”, cerca di chiarire ieri Ghiglia, che sostiene di non aver discusso del caso Report. “È molto grave non solo l’intrusione nella mia vita privata, perché sono stato pedinato, ma anche la violazione della mia corrispondenza e delle mie chat, che sembrano essere nella disponibilità di Report da non so quanto tempo. Stiamo parlando di mail del Garante, di un’autorità pubblica e non privata, e su questo Ranucci dovrà dare risposte non a me, ma a chi di dovere. Mi chiedo se per la Rai, il cda e la Vigilanza sia tutto corretto. A me non sembra”.

Ma Report pone una serie di interrogativi sulla terzietà e sull’indipendenza di Ghiglia, che ha un lungo passato di militanza nelle file della destra italiana (prima il Fronte della Gioventù, poi Msi, e ancora Alleanza nazionale e Fratelli d’Italia). Dalla puntata emergerebbe un particolare attivismo per casi che coinvolgono, direttamente o indirettamente, il partito al governo: dall’inchiesta di Fanpage sui giovani meloniani fino al libro “Fratelli di chat” di Giacomo Salvini, che ha pubblicato messaggi riservati di dirigenti di FdI. Report si spinge oltre, fino a scandagliare potenziali conflitti d’interessi di altri due componenti del collegio del Garante per la privacy.

Dalle opposizioni arrivano richieste di dimissioni “dei vertici dell’Authority: non possono essere le clavi del governo”, dice Angelo Bonelli di Avs. “La sua diffida (di Ghiglia, ndr) è gravissima, si tratta di interruzione di servizio pubblico — afferma Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Pd — . Un’Autorità di garanzia deve essere terza, indipendente, credibile. Qui non c’è più nulla di tutto questo”. Anche per il Movimento 5 Stelle “Ghiglia deve dimettersi immediatamente da un ruolo che evidentemente non ricopre con disciplina e onore, ma come mero esecutore degli ordini di un partito. Così si mina l’interesse pubblico”.