Televisione
27 ottobre, 2025Ranucci durante la prima puntata dopo l'attentato: "Sarebbe interessante sapere se hanno parlato della sanzione. Se è così trasparente, accetti l’intervista con noi, ci metta la faccia”. Ghiglia: "Pronto a denunciare chi mi ha pedinato"
Prima delle reazioni, c’è la stretta cronaca. Lo scorso giovedì, 23 ottobre, Sigfrido Ranucci, in una conferenza stampa a Strasburgo in cui si è collegato in videocollegamento ha puntato il dito contro il Garante della privacy, che “qualcuno sta armando (…) per punire Report” e che “sembra agire come un’emanazione del governo. Qualche ora dopo, è arrivata la multa da 150 mila euro comminata dallo stesso Garante alla Rai, in quanto editrice di Report, per gli audio mandati in onda lo scorso dicembre tra l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e sua moglie Federica Corsini in onda dalla trasmissione. Poi, il giorno dopo, è arrivato un comunicato firmato dal presidente del collegio di garanzia, Pasquale Stanzione, che ha parlato di frasi “di una gravità senza precedenti”, annunciato “ogni iniziativa utile alla tutela della propria dignità istituzionale”.
Agostino Ghiglia nella sede di FdI
Nel frattempo, in mezzo a questo botta e risposta fatto di accuse incrociate e insinuazioni, Report ha pubblicato un video in cui si vede uno dei quattro componenti del collegio del Garante per la privacy, Agostino Ghiglia, entrare nella sede di Fratelli d’Italia, in via della Scrofa a Roma. Quando? Il giorno prima della multa a Report su un caso, quello Boccia, in cui era coinvolto Sangiuliano, esponente proprio di Fratelli d’Italia. Ghiglia, racconta lui stesso, avrebbe incontrato Italo Bocchino e “incrociato” Arianna Meloni.
Ranucci: "Interessante sapere se hanno parlato della sanzione a Report"
“Sarebbe interessante sapere se hanno parlato della sanzione a Report — ha chiesto Ranucci ieri, 26 ottobre, durante la prima puntata della nuova stagione; la prima dopo l’attentato subito dal giornalista —. Se è così trasparente, accetti l’intervista con noi, ci metta la faccia”.
Conosce "Meloni dagli inizi della sua carriera"
Ghiglia ha alle spalle una lunga militanza tra le file della destra, prima missina e poi di Alleanza nazionale. E racconta lui stesso, in un’intervista al Corriere della Sera, di essere stato “due volte deputato (nel 2001 e nel 200 per An-Pdl)” e “tre volte consigliere regionale e assessore in Piemonte”. Conosce “Giorgia Meloni dagli inizi della sua carriera ma non la vedo da oltre cinque anni, mentre conosco anche Arianna da parecchi anni”. E conosce “Sangiuliano dai tempi della comune appartenenza giovanile, ma non lo vedo da almeno dieci anni”. Insomma, in via della Scrofa non è uno sconosciuto. Ma Ranucci e le opposizioni gli contestano l’opportunità di quella visita, a qualche ora da un pronunciamento partito proprio da una denuncia da un uomo di FdI.
Ghiglia annuncia che denuncerà
Poi, in un’intervista a La Repubblica, alza il tiro: “Mi ha molto colpito il fatto di essere seguito. Lo può fare la magistratura e, ovviamente, ha il diritto di farlo. In tutti gli altri casi, però, è diverso. Io sono giornalista, conosco il codice deontologico, so che i cronisti dovrebbero qualificarsi”.
Il cronista di Report, ha spiegato ieri Ranucci, era lì per un altro motivo, cioè intercettare Arianna Meloni per farle alcune domande per un servizio sulle nomine quando si è imbattuto, casualmente, in Ghiglia. Ghiglia annuncia comunque che sporgerà denuncia e didende il proprio operato: “Io non ho mai parlato dei nostri provvedimenti con alcuno. L’autorità svolge con serietà il proprio lavoro. Lo facciamo tutti noi. Con imparzialità. Anche l’ex presidente Soro ha un passato in Parlamento (nel Pd, ndr). Siamo stati designati. Ma questo non cambia le cose rispetto a come assumiamo le nostre decisioni. Poi, se si vuole ricamare sul nulla, per carità, fate pure”.
Corsini: "La politica non c'entra"
Sul caso è intervenuta, ma da un’altra angolazione, anche la moglie di Sangiuliano, Corsini. Sono suoi gli audio finiti al centro della multa (e della polemica): “È stata trasmessa una conversazione con mio marito registrata a mia insaputa e in maniera illecita. Qui la politica non c’entra, non vedo come il Garante della privacy, e lo dico da giornalista, potesse giungere a conclusioni differenti”, spiega al Corriere della Sera. “Una volta ascoltata la registrazione, il giornalista poteva informare l’opinione pubblica del contenuto ma non diffondere la mia voce e la mia sofferenza. Ed è questo che il Garante ha statuito — continua —. Peraltro la tesi proposta dal giornalista coincideva con quella della persona che aveva illecitamente registrato e fornito l’audio, la cui versione è stata smentita dalla Procura che le contesta gravi ipotesi di reato.
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