Televisione
7 novembre, 2025"Riguarda il magistrato Filippo Spezia della procura di Firenze, la stessa che deve occuparsi delle Stragi. Con me anche il collega Luca Chianca", scrive il giornalista. In molti in questi giorni stanno alludendo a una presunta impunità di cui godrebbe la trasmissione d'inchiesta
Arriva un'altra querela per Sigfrido Ranucci (l’elenco ormai è sconfinato). Lo annuncia lo stesso conduttore sui social, dedicandolo “a chi pensa che i magistrati non tocchino Report”. “Stamattina mi è stata notificata l’ennesima querela, con avviso di conclusione indagine. Riguarda il magistrato Filippo Spezia della procura di Firenze, la stessa che deve occuparsi delle Stragi — scrive il giornalista Rai —. Con me anche il collega Luca Chianca. La magistratura è una risorsa del Paese e deve continuare il suo lavoro con libertà e indipendenza. Report in onda domenica alle 20.30 su Rai3″.
Parlando ai microfoni di Rtl 102.5, a ottobre Ranucci aveva detto che, tra querele e risarcimento danni, era arrivato a quota 178. Ma questa volta, il “semplice” annuncio che gonfia ancora di più una lista già di per sé molto corposa, si apre con una polemica riaperta dopo gli attacchi, ricevuti in questi giorni, sulla presunta impunità di cui godrebbe la trasmissione d’inchiesta. L’ultimo, ma solo in ordine di tempo, era stato il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari che, dopo essere stato citato dallo stesso Ranucci come “istigatore” del presunto pedinamento dei servizi segreti ai suoi danni, ha annunciato l’intenzione di denunciare.
Ma, ha anche aggiunto, è “impossibile“ ottenere giustizia con Report. Io mi rifiuto di credere che sia così — ha detto in un’intervista al Corriere della Sera —, ma non aiuta l’immagine di un giornalista con numerose querele che riceve la standing ovation da chi dovrebbe giudicarlo con imparzialità. Nessuno è al di sopra della legge e io ho troppo rispetto della magistratura per pensarlo, ma è evidente la disinvoltura con la quale Report fa il suo lavoro. Troppo spesso abbiamo visto inchieste infarcite di accuse totalmente infondate, costruite solo per colpire qualcuno con la tracotanza di chi non teme conseguenze legali”.
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