Televisione
22 dicembre, 2025Le poltrone si muovono, ma i conti non tornano. E qualcuno comincia a chiedersi chi pagherà il conto finale
A Viale Mazzini nulla accade per caso. E mentre ufficialmente si parla di “normali avvicendamenti”, nei corridoi della Rai si muovono pedine pesanti. Una su tutte: Maria Antonietta Spadorcia, oggi vicedirettrice del Tg2, data in pole position per la Direzione Affari Istituzionali, la struttura più delicata del servizio pubblico, quella che tiene i fili con Parlamento, Governo e Autorità.
Un ruolo chiave, soprattutto in una fase in cui i rapporti tra Rai e politica sono tornati ad essere tutto fuorché neutri. Spadorcia subentrerebbe ad Angela Mariella. Secondo più di una fonte interna, la sua candidatura, gradita a Fratelli d'Italia, piace anche trasversalmente: profilo istituzionale, lunga esperienza parlamentare, zero strappi pubblici. Tradotto: una figura che può rassicurare tutti.
Tg2, non solo crisi di ascolti: è emergenza personale
Ma mentre Spadorcia guarda avanti, al Tg2 il clima è tutt’altro che sereno. Non è solo una questione di share, che pure continuano a non entusiasmare. Il vero problema è interno: mancano giornalisti, e la situazione è ormai diventata strutturale. Il direttore Antonio Preziosi ha chiesto formalmente rinforzi alla Direzione del Personale. Una richiesta che fotografa una redazione sotto pressione, con carichi di lavoro elevati e organici ridotti all’osso. Si guarda alle sedi regionali come possibile bacino di “prestiti”, sfruttando anche il concorso interno in corso (scadenza gennaio 2026), che potrebbe rimescolare le carte tra Tgr, Roma e Milano.
Ma attenzione: non tutti fanno carte false per andare al Tg2. Anzi. In azienda la testata del secondo canale è vista come una delle più faticose, con turni pesanti e meno visibilità rispetto ad altre. Altri innesti potrebbero arrivare dai programmi, in particolare dal day time e dall’area della cosiddetta “Fase 2”: giornalisti regolarizzati ma oggi sottoutilizzati, che potrebbero trovare nel Tg2 un impiego più continuativo. Sempre che accettino.
Il ritorno dei socialisti nei talk Rai
Nel frattempo, un segnale politico non passa inosservato: il ritorno stabile dei socialisti nei talk Rai. Tra i volti più presenti c’è Giada Fazzalari, direttrice de L’Avanti! ed esponente del Psi, tornata a frequentare con continuità rubriche e spazi di approfondimento. Il Partito socialista di Enzo Maraio sta vivendo una fase di riattivazione. In Rai, più di qualcuno guarda a questo ritorno con curiosità.
Rai Kids, ecco cosa c'è che non va
Ma il dossier più allarmante riguarda Rai Kids. Qui non si parla più di percezioni, ma di numeri. Rai Gulp è precipitata fino allo 0,20% di share. Rai Yoyo regge un po’ meglio (circa 0,50%), ma è comunque in affanno. Il rilancio affidato al direttore Roberto Genovesi e al vicedirettore Dario Dionoro, proveniente dal marketing, non ha prodotto l’effetto sperato. Il pubblico kids è migrato verso piattaforme e social, è vero. Ma a questi livelli di ascolto la domanda diventa inevitabile: ha ancora senso un canale lineare così?
Il tentativo di riportare i cartoon su Rai 2 è stato un disastro annunciato. On Ari, con Arianna Craviotto, è durato poche settimane. Ascolti sotto l’1%, picchi negativi allo 0,4% e 18 mila spettatori. Dal 20 ottobre 2025, cartoni cancellati e sostituiti da repliche per adulti. Fine della storia. Ora On Ari trasloca su Rai Gulp, ma il problema resta: senza una strategia chiara e senza recuperare credibilità con i produttori di animazione, Rai Kids rischia di diventare solo una sigla di carta.
E a Viale Mazzini, dove le poltrone si muovono e i conti non tornano, qualcuno comincia a chiedersi chi pagherà il conto finale.
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