Televisione
9 dicembre, 2025Da ristrutturare, da acquistare, da vivere: il piccolo schermo cavalca da tempo il filone abitativo. Con un successo inarrestabile. Anche per i suoi protagonisti
Se un diamante è per sempre figuriamoci una casa. Ma vista l’aria che tira, l’emergenza incombente, la crisi abitativa, l’impoverimento del ceto medio, procurarsi un tetto sulla testa è diventato più che un’impresa un miraggio.
Sarà per questo che la televisione, vecchia spugna del sentimento condiviso, si è appropriata del tema da tempo per sviscerarlo in ogni sua deriva neanche fosse una piantina del catasto. Poi come spesso accade, deve averci preso un po’ la mano accavallando all’impazzata dimore impossibili, lusso sfrenato, ristrutturazioni delle meraviglie e agenti immobiliari che all’improvviso si trasformano in star contese da appendere nei palinsesti come quadri alle pareti.
Un esempio per tutti è quello di “Casa a prima vista”, format fenomeno nato in Francia nel 2015, esportato ovunque e sbarcato in Italia su Real Time giusto un paio di anni orsono come intrattenimento di passaggio.
Impossibile all’epoca credere che degli agenti immobiliari sarebbero diventati big invidiabili e invidiati. Invece nello spazio di un giro di chiave nella serratura hanno conquistato una prima serata di indubbio successo, sono sbarcati sui social a forza di tormentoni e hanno eletto come star Gianluca Torre e i suoi polsini fuori misura affacciati dalle maniche della giacca come fossero in finestra, il quale non contento di elargire la sua immagine in tv e su TikTok, conduce anche il podcast, “La casa perfetta”.
Intanto il format si allarga, prima Milano, Roma, ora la Toscana, e per questo Natale addirittura arriva la versione gioco da tavolo. Altro che il Vicolo Stretto del Monopoli: per riprendere le dinamiche del programma si gareggia con carte tessere e tabellone per comporre la casa perfetta, presentarla al meglio e intuire la scelta finale del giocatore di turno che veste i panni del cliente.
Dalla costola di “Casa a Prima vista” è nato anche “Turisti per case”, un programma in cui Torre, Ida Di Filippo e Tommaso Zorzi girano per gli Airbnb in Italia. Ma sulla stessa linea si può saltellare da Sky con “Casa contro casa”, a Mediaset Infinity con “Cambio casa cambio vita”, passando per RaiPlay con “Una casa per noi”, in cui gli aspiranti acquirenti in cerca di un nido portano con sé storie in odor sentimentale, ricche di di pathos, cuore e soprattutto sponsor.
Ma il fenomeno tormentone non è un privilegio del nostro Paese. Girovagando su Discovery si trovano titoli d’acquisto in cui la casa è fuori dal comune, su misura, da favola, da un milione di dollari, al mare, in campagna, sull’albero, un affare e senza tempo.
E come non ricordare le ristrutturazioni spettacolari “Extreme Makeover: Home Edition” in cui famiglie fortemente disagiate ricevevano aiuto modello fata Turchina. Arrivavano i tir e le squadre di operai specializzati e all’improvviso la baracca abusiva diventava una villa con la piscina a sfioro.
Peccato però che una volta spente le telecamere gli inquilini del novello lusso si ritrovavano costretti a un tenore di vita decisamente al di sopra delle loro esigue possibilità perché illuminare a giorno i putti di marmo aveva il suo costo. Così scoppiò una bagarre soprattutto via social e il programma chiuse in fretta e furia. Tanto a seguire ne sarebbero sorti parecchi altri. Ma solo per far sentire lo spettatore a casa.
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