Televisione
4 agosto, 2025Il vero tormentone estivo è l'appello alla nostalgia canaglia. Implacabile e a volte persino diabolico
Il delizioso romanzo di Gianni Rodari “C’era due volte il barone Lamberto” raccontava come un anziano multimiliardario avesse scoperto l’elisir dell’eterna giovinezza. Bastava che il suo nome venisse ripetuto senza sosta per donargli l’illusione dell’immortalità. Viene da pensare che in Rai siano incappati nella stessa profezia, altrimenti l’accanimento della ripetizione tautologica risulterebbe assai difficile da spiegare. Perché lo scorrere implacabile delle immagini di “Techetecheté”, taglia e cuci di repertorio giunto ormai al suo tredicesimo anno, avanza senza vacillare nella riproposizione infinita. E alcuni dettagli farebbero ridere parecchio se lo spettatore non fosse fiaccato dalla perseveranza subita.
Nostalgia canaglia e gusto della memoria sono ormai le frasi fatte che puntualmente vengono rispolverate con l’arrivo dell’estate, quando la domenica si rivede la “Domenica in” appena trascorsa, la sera passa con commissari e procuratori appena andati in onda e per provare a battere la concorrenza, che a sua volta usa le stesse armi con l’innovazione di programmi che trovarono la loro fortuna in una ruota dell’antico passato, punta tutto sul patrimonio delle teche Rai.
Bocciato dal pubblico l’esperimento commentato da Bianca Guaccero, che dimostra se non altro che l’entusiasmo nei confronti della conduttrice ballerina andava quantomeno ridimensionato, “Techetecheté” torna sul solco predefinito della tradizione. Molta musica, molto Sanremo, molti Ricchi e Poveri, qualche sketch ripetuto all’infinito, evviva i settanta anni della Rai che ormai sono 71 ma chi vuoi che se ne accorga, e l’amara certezza che si sarà anche stati meglio quando si stava peggio ma di sicuro a ben cercare uno straccio di materiale inedito si sarebbe anche potuto trovare.
Al punto che si giunge al capolavoro. Ovvero la trasmissione della replica di un programma fatto di ritagli in replica. Per omaggiare Raffaella Carrà, infatti, dopo aver bucato la data dell’anniversario della scomparsa e anche quella del compleanno, Rai Uno manda in onda a caso uno speciale già trasmesso. Un espediente diabolico, non c’è che dire, di ripetizione all’infinito, dove giusto la forza del ciclone Raffa fa sì che la visione raggiunga in ogni caso un suo livello di gradevolezza.
Ma si fa fatica a pensare che sulla donna che della tv pubblica ha fatto la Storia non ci sia stata una valanga di materiale da rimontare ex novo per regalare un ritratto se non inedito quantomeno non appena rivisto e riascoltato. Per non farci sentire come sull’isola del lago d’Orta accompagnati dal flusso di sottofondo: Lamberto, Lamberto, Lamberto.
DA GUARDARE
Netflix ha deciso di non rinnovare il contratto pieno di zeri alla coppia reale Harry e Megan. Dopo cinque progetti in cinque anni, tutti più o meno fallimentari, la piattaforma di streaming è arrivata alla conclusione che i segreti esclusivi e i dietro le quinte mai raccontati prima fossero finalmente esauriti.
MA ANCHE NO
Si intitola “I Trucchi del Maestro” la nuova serie factual in onda su Real Time il sabato pomeriggio. Il programma è stato lanciato al grido di: “Per la prima volta lo spettatore potrà entrare nel mondo della dermopigmentazione». E chissà perché nessuno ha mai pensato di farcelo entrare prima.
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