Televisione
15 settembre, 2025E lo chiamano intrattenimento: un programmino ora su Rai Play pieno di spot senza pudore in giro per l’Italia. Con Gegia, maghi e cosiddetti influencer. Chissà perché
In questi giorni di turbolenza tra i colossi televisivi, mentre si tenta di far fronte al ciclone innovativo della valletta che scende le scale discinta e insidia la furibonda trovata dell’apertura dei pacchi, pensare che in Rai nulla si muova è a dir poco ingeneroso. Perché come le perle nascoste nelle ostriche più timide, sbuca un capolavoro della seconda rete che ha allietato la stagione calda appena trascorsa e che i pochi sfortunati che se lo fossero malauguratamente perso possono agilmente recuperare su Rai Play.
Trattasi di “Missioni d’estate” un mistero televisivo del tutto insoluto. L’obiettivo della produzione è quello di cercare particolari imperdibili disseminati nel Paese. Per esempio, dove si nasconde uno chef che sa anche cantare, come si balla nella piazza di Alassio e quanto sia fine la sabbia di Acciaroli. Ma il mistero principale, ovvero il motivo per cui la direzione intrattenimento abbia reso visibile al pubblico una trasmissione di tale spessore rimane del tutto insoluto.
L’escamotage trovato è quello di “Charlie’s Angels”, laddove Charlie non mostra mai il volto e fornisce indicazione ai suoi inviati con la voce di Emanuela Fanelli nei suoi momenti più comici. Da uno studio buio, dunque, il nostro motore immobile muove degli «inviati spericolati che devono affrontare prove imprevedibili e sorprendenti, attraversando l'Italia da Nord a Sud», la star dei quali sarebbe Gegia. Sì, proprio l’attrice di “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio”, recentemente ospite della casa del Grande Fratello Vip, durante il quale venne radiata dall’Ordine degli psicologi, ma questa, seppur significativa, è tutta un’altra storia.
Gegia si aggira per i luoghi con eleganza e scava in profondità: «È vero che il vero nome anzi cognome di D’Annunzio non è D’Annunzio? Ma siccome non ho fatto colazione mi faccio una decina di arrosticini, tanto adesso su Pescara so tutto».
Ma ella non è sola. Con lei un gruppo di sconosciuti che meritano il sottopancia del tipo l’influencer, la selvaggia, la ribelle, il mago e così via, oltre a un simil Bosley che assomiglia a Vannacci e questo non aiuta alla comprensione generale. In questo contesto, i minuti sono pieni di sponsor sfacciati, esibiti in scene che ricordano il magnifico Trio del «Pedro bevi qualcosa, vuoi bere qualcosa?» solo per avere l’occasione di mostrare il marchio della bevanda in piena luce, senza pudore, perché alla pubblicità si deve sempre volere un po’ bene.
E alla fine il programma si conclude lasciando un gran bel punto interrogativo sul volto dello spettatore. D’altronde siamo nell’Italia dei misteri e la coerenza è la prima cosa.
DA GUARDARE
Per motivi strategici di protezione nei confronti di Stefano De Martino, la ripartenza dei “Cinque minuti” di Bruno Vespa slitta. Non di una, non di due bensì di tre settimane. Insomma, gli appassionati dovranno attendere borbottando sino al 29 settembre. Tutti gli altri, potranno sospirare di sollievo.
MA ANCHE NO
Nuzzi versus Matano ha già sortito il primo effetto. Ovvero che per battersi l’un l’altro hanno deciso di alzare l’asticella, ovviamente della cronaca nera. Si è cominciato con i video inediti di Chiara Poggi ma si attendono, da entrambi, fiale di sangue fresco da far recapitare direttamente nelle case.
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