Televisione
30 settembre, 2025Per nove mesi è stato l’ultimo bastione. L’unico a tenere testa alla tempesta. Ma ora anche il Tg1 traballa. E in Viale Mazzini suona un campanello d’allarme che non si sentiva da anni: il rischio concreto di un sorpasso storico da parte del Tg5
Per nove mesi è stato l’ultimo bastione. L’unico a tenere testa alla tempesta. Ma ora anche il Tg1 traballa. E in Viale Mazzini suona un campanello d’allarme che non si sentiva da anni: il rischio concreto di un sorpasso storico da parte del Tg5.
I numeri, finora, parlavano chiaro: nei primi nove mesi del 2025, il Tg1 è stato l’unico notiziario nazionale a crescere costantemente mese dopo mese, secondo i dati Auditel elaborati da Digital Identity. Share medio del 24,6%, un punto in più rispetto al 2024 (23,6%). Resta, con ampio distacco, il primo telegiornale italiano. Ma proprio in quel “con ampio distacco” oggi non c’è più alcuna certezza.
Perché il divario con il Tg5, storicamente attorno ai 4-5 punti di share, si è assottigliato. In alcuni casi si è azzerato. E in tre occasioni, clamorosamente, il notiziario di Clemente Mimun ha superato quello diretto da Gian Marco Chiocci. Episodi isolati? Forse. Ma all’interno della Rai, soprattutto nei corridoi del Tg1, nessuno se la sente di escludere che si possa trattare dell’inizio di una nuova fase.
Il "traino" che cambia tutto
C’è un colpevole, dicono da mesi in redazione. Si chiama "traino". Ed è quella variabile televisiva apparentemente tecnica ma che, quando funziona (o quando viene ignorata), decide il destino di intere fasce di palinsesto.
Dal 14 luglio, subito dopo il Tg5 delle 20, Canale 5 ha riportato in tv “La Ruota della Fortuna” con Gerry Scotti. Una mossa estiva, apparentemente marginale, che si è trasformata in un terremoto. Il gioco ha cominciato a macinare ascolti record, partendo spesso proprio sul finale del Tg1. Risultato? Una parte del pubblico generalista, storicamente fidelizzato a Rai 1, ha iniziato a migrare: si sintonizza prima su Canale 5 per non perdersi la Ruota. E intanto, guarda anche il Tg5.
“È un meccanismo noto da decenni – racconta una fonte interna alla Rai – che è stato del tutto sottovalutato. Chiocci è stato il primo a lanciare l’allarme già a marzo ma nessuno lo ha ascoltato”. Le riunioni tra il direttore del Tg1 e l’azienda sono state – si racconta – tese, quasi quotidiane. Al centro, sempre lo stesso tema: la Rai ha lasciato scoperto lo slot post-telegiornale per tutta l’estate, proponendo solo Techetechetè. Mediaset, invece, ha occupato quello spazio con un prodotto nuovo, popolare e strategicamente perfetto. Quando in autunno è tornato Affari Tuoi con Stefano De Martino, il pubblico era già altrove. E gli effetti si vedono nei dati di questi giorni: ieri, per esempio, Affari Tuoi ha raccolto il 21,8% di share, La Ruota della Fortuna il 26,4%. Cinque punti netti di scarto. Impensabile fino a pochi mesi fa.
E adesso c'è Vespa
A complicare ulteriormente il quadro c’è poi un altro elemento: l’arrivo dei “Cinque minuti” di Bruno Vespa in coda al Tg1. Uno spazio editoriale pensato per dare respiro all’approfondimento politico, ma che in termini di ascolti si sta rivelando un boomerang. Il programma, sommato alla pubblicità, provoca un ritardo nell’avvio di Affari Tuoi. Ieri, per esempio, De Martino è partito con quattro punti in meno rispetto alla sua media: dal 23-24% abituale è scivolato al 19%.
“L’effetto è pesantissimo – spiega una fonte interna al palinsesto – perché Gerry Scotti parte prima, prende tutto lo zoccolo duro del pubblico che era abituato a rimanere sulla Rai dopo il Tg1, e lo tiene con sé. Così il traino diventa un’arma potentissima in mano a Mediaset, mentre noi ci facciamo male da soli”.
Anche Matano sotto attacco
E se il Tg1 rischia, anche Alberto Matano non dorme sonni tranquilli. La "Vita in Diretta" è uno degli ultimi presìdi forti di Rai 1 nel pomeriggio. Ma il programma concorrente di Canale 5, Dentro la Notizia condotto da Gianluigi Nuzzi, si sta avvicinando pericolosamente: ieri (29 settembre) il distacco è stato di appena un punto. E nelle ultime settimane la forbice si è accorciata in modo costante.
“C’è un effetto domino – spiega un analista di ascolti tv – perché il successo di un programma in una fascia trascina anche quello precedente. E oggi Mediaset si trova nella rara condizione di dominare sia nel pre-serale che nella prima serata. La Rai, invece, arranca in quasi tutti gli slot”.
L'autunno nero della Rai
La sensazione, in Viale Mazzini, è quella di trovarsi nel pieno di un autunno nero. La partenza fiacca di "Ballando con le Stelle" – il programma che doveva risollevare l’intera stagione – è stata un altro duro colpo: debutto sotto tono, con un distacco di oltre quattro punti rispetto alla concorrenza. E anche qui, il “traino” della Ruota di Scotti ha fatto la differenza. Non c’è più nulla di inattaccabile. Nemmeno Affari Tuoi, dominatore assoluto degli ultimi anni.
Resta solo il Tg1. Ma per quanto ancora?
In Rai si discute febbrilmente su come arginare l’emorragia: rivedere i palinsesti, anticipare De Martino, spostare i “Cinque Minuti”, rilanciare con nuovi format. Ma intanto Mediaset ha trovato la sua arma perfetta. E finché Gerry Scotti continua a girare la sua ruota, a Viale Mazzini quella del futuro sembra sempre più inceppata.
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