Un’astronave in via di Ripetta. Oppure un transatlantico ormeggiato poco distante da quello che era l’antico porto di Roma, raffigurato da Gaspar Van Wittel nella prima metà del ’700: l’artista olandese colse un’ora in cui il sole sprigionava una luce dorata sui palazzi circostanti mentre oggi il nuovo Hotel Romeo Hadid Roma illumina la facciata austera di Palazzo Capponi con decine di torce elettriche. Un richiamo ai fasti del passato. Inaugurato da pochi mesi, dopo dieci anni di lavori, l’albergo che fa capo al gruppo italiano Romeo Collection, conta 74 camere, due ristoranti, un bar, una Spa, progettati dallo studio di Zaha Hadid seguendo tre filoni: storia, avanguardia e sostenibilità. «La collaborazione con l’architetto Zaha Hadid (scomparsa nel 2016, ndr) è stata fortemente voluta per creare un progetto che rispettasse l’identità dell’edificio cinquecentesco, arricchendolo con un linguaggio contemporaneo e fluido», racconta Alfredo Romeo, amministratore delegato di Romeo Collection.
«La firma di Hadid, con le sue linee dinamiche e avanguardistiche, ha permesso di reinterpretare gli spazi in modo innovativo creando un perfetto equilibrio tra passato e futuro. La scelta di Roma, poi, non è casuale: come nelle antiche vie dell’impero romano, tutte le strade portano a Roma e la nostra ci ha condotto qui, a Palazzo Capponi ». Un edificio che in fase di ristrutturazione ha riservato non poche sorprese: nel corso degli scavi per il giardino dell’hotel è stata scoperta una bottega romana con muro in opus reticulatum ora protetto attraverso una galleria sotterranea situata sotto la piscina con una copertura in vetro per ammirare questo pezzo di storia. «Per realizzare l’hotel abbiamo selezionato con cura materiali di altissima qualità che celebrano l’eccellenza dell’artigianato italiano, vero punto di forza della nostra offerta. Tra questi, il marmo bianco di Carrara e il nero Marquina a creare intarsi con il legno, l’ottone e il bianco ottico del kryon, fortemente innovativo», sottolinea Romeo. Che non sembra temere la concorrenza delle decine di alberghi di lusso sparsi per la città. E che continuano ad aprire. «Il nostro target è una clientela internazionale di alto profilo, esigente e alla ricerca di privacy, eccellenza, legame con la cultura locale. Hotel Romeo Hadid Roma si distingue per la sua capacità di offrire un’esperienza unica attraverso un servizio impeccabile e un’attenzione meticolosa ai dettagli.

La struttura unisce design d’autore, reperti archeologici esposti in un vero e proprio piccolo museo interno e una prestigiosa raccolta di opere d’arte contemporanee da Francesco Clemente a Mimmo Paladino passando per Luca Pignatelli e Cristian Leperino». Entrando nella hall, è il rumore dell’acqua, e qui ritorna il tema del fiume, a condurre il visitatore verso lo spazio più arioso in cui campeggia un pianoforte a coda rosso. Alle pareti, ninfee dipinte da Mario Schifano incorniciate in acciaio lucido e sparsi sul pavimento i cuscini di Rubinacci Napoli. Perché è nella città partenopea che nasce Romeo Collection. Sul lungomare vista Vesuvio. Una quindicina di anni fa. «A Napoli come a Roma, uno dei pilastri della nostra visione riguardo l’ospitalità è l’eccellenza gastronomica: per Romeo Collection abbiamo scelto di collaborare con Alain Ducasse, protagonista della ristorazione mondiale. Una cucina che emoziona e sorprende, conservando sempre il massimo rispetto per le radici del territorio», aggiunge Alfredo Romeo. Scopriamo che, nel menù à la carte de Il ristorante Alain Ducasse Roma il piatto più richiesto è il branzino del Mediterraneo con gli agretti. Ma vanno forte anche le puntarelle. Mentre fra le ricette d’autore da “mangiare” anche con gli occhi c’è l’astice con le cime di rapa e il mirto selvatico. La cucina è a vista. I rimandi alle navi da crociera di metà Novecento si declinano in piatti, bicchieri, caraffe, posateria esclusivi. Un esempio? Le posate firmate da Jean Puiforcat nel 1934 usate nelle suite di prima classe del Normandie o le rarissime Jacqueline Kennedy della Maison Odiot, realizzate su richiesta per il leggendario yacht Christina O appartenuto all’armatore greco Aristotele Onassis. Solo per i clienti della saletta privata, con unico tavolo conviviale. Of course.
«Fra le collaborazioni prestigiose che abbiamo siglato c’è quella con Sisley Paris per i trattamenti di bellezza-benessere Phyto-Aromatiques che combinano terapie naturali con tecnologie avanzate per favorire un benessere totale del corpo e della mente mentre per quanto riguarda l’esperienza enologica è curata in esclusiva con la maison Krug», dice Romeo che prepara entro l’anno la terza apertura in Italia: l’Hotel Romeo Kuma Massa Lubrense, un progetto dell’archistar Kengo Kuma famoso per aver disegnato decine di edifici e musei ai quattro angoli del mondo usando pietra e listelli di legno connessi ad incastro. «Un lavoro nel segno della sostenibilità, che porterà la nostra visione di ospitalità in una delle località più affascinanti della costiera sorrentina. In questo nuovo rifugio l’esperienza del cliente sarà strettamente legata al paesaggio circostante, nel rispetto della natura», conclude Alfredo Romeo. Che, nel terrazzino del Romeo Hadid Roma decorato con un coloratissimo murales dell’artista Ugo Nespolo, ha fatto piantare un albero di ulivo secolare, varietà leccino. Simbolo di pace. E di rinascita.