Il 21 giugno è l'International Yoga Day, la giornata mondiale dedicata alla disciplina nata per allineare i benefici del corpo a quelli della mente. Un giorno sempre molto atteso, visto che coincide anche con l'inizio dell'estate. Ma fuori dai nostri confini, a poche migliaia di chilometri dalle case in cui chi pratica yoga conserva tappetini e campane tibetane, milioni di persone devono schivare missili e cercare disperatamente qualcosa da mangiare per non morire di fame. Una domanda, allora, sorge spontanea: come ci si può concentrare sulla propria spiritualità, senza pensare costantemente al fatto che, sotto ai piedi dei bambini di Gaza, delle donne in Iran e dei soldati in Ucraina la terra brucia e la minaccia nucleare è tornata a fare capolino nelle nostre vite?
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