I due verbi non sono sinonimi: il primo indica quelli che in 140 battute scrivono qualche contenuto interessante, il secondo a quanti sulla tastiera battono sciocchezze o fatti loro

Su Twitter Luna Orlando ha scritto: «Qualcuno può spiegare ai giornalisti di ogni foggia che sono bravi anche se non citano Twitter in ogni singolo pezzo?». A parte il soave sarcasmo sulla bravura, è vero c'è che qualche esagerazione nel parlare del social network.

Twitter è una moda, parlare di Twitter sui giornali è una moda, ma bisogna ammettere che i giornali sono fatti, tra le altre cose, anche per parlare delle mode in corso, cercare di capirle e spiegarle. A volte (e questo è il caso) una moda è assai influente sulla vita di molti, se non di tutti e quando il frivolo si fa decisivo, parlarne si fa molto meno frivolo.

Il punto è che Twitter non è solo un argomento, ma è anche un mezzo per argomentare, ed essendo oltretutto la prima volta che serve per fare campagna elettorale fa notizia in sé e per sé. Senza Twitter Monti non avrebbe detto wow e Formigoni non sfoggerebbe il proprio peculiare sense of humour.

È anche cambiato il modo di sbroccare: senza Twitter Lucio Presta avrebbe espresso diversamente la propria bellicosa indignazione contro il critico tv Aldo Grasso e Michela Rocco di Torrepadula non avrebbe mandato tanto pubblicamente a quel paese il marito Enrico Mentana, per ragioni che speriamo sappiano loro.

Trattandosi di fatti nuovi, c'è anche un gergo da imparare. Cos'è un hashtag? Lo abbiamo dovuto spiegare a qualcuno, qualcuno lo aveva spiegato a noi. Un'amica racconta che le è stato chiesto: «Si dice twitto o twittisco?». Domanda illuminante: ma certo, si può dire in entrambi i modi! D'ora in poi si dovrà distinguere il twittare e il twittire, così come l'arrossare (rendere rosso: il tramonto arrossa il cielo) e l'arrossire (diventare rosso: arrossisco per la vergogna).

Twittare, è quando si ha qualcosa da dire; twittire, quando ci si twitta addosso. Con la preziosa indicazione che il personaggio dei cartoons che noi chiamiamo Titti in originale si chiama Tweety. Impariamo da lui: oltre a cinguettare, pensiamo anche a scappare dal gatto.

Anagramma: W Gatto Silvestro! = Twitter, sol svago?