Nel nostro Paese si stimano circa 10.000 decessi l'anno. Le farmacie del Vaticano e di San Marino già vendono il nuovo farmaco. In Italia deve essere approvato: l'azienda chiede un prezzo troppo alto per il Sistema sanitario nazionale
L'Italia è il primo paese in Europa per numero di soggetti
HCV positivi e per mortalità per tumore primitivo del fegato. I casi superano il milione e mezzo, tra le regioni più colpite c'è la Lombardia con quasi 200 mila casi HCV, è l'allarme lanciato dalla Giornata Mondiale delle Epatiti. Nel nostro Paese si stimano circa
10.000 decessi l'anno, secondo l'Istat. “L'Italia contribuisce per oltre la metà dei portatori di infezione da virus dell'
epatite C dell'intera Unione europea”, puntualizza Francesco Rossi, rettore dell'Università di Napoli e Presidente della Società italiana di Famacologia (Sif). “Di fatto, il 70% dei pazienti Ue con epatite cronica C candidati alla terapia antivirale è italiano”.
Esistono alcuni farmaci che intervengono sulla replicazione del virus impedendogli così di invadere gli organi e diventare mortale. Tra questi, uno di straordinaria efficacia, capace nel 90 per cento dei casi di annientare il killer C sta mettendo in crisi i sistemi sanitari dei paesi occidentali. Si chiama
Sovaldi (sofosbuvir), e ogni singola pillola costa oltre 600 euro,
il flacone intero costa 19 mila euro e un ciclo completo da 12 settimane di cura 60 mila. Per questo il servizio sanitario nazionale sta trattando con l'azienda produttrice e l'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, non lo ha ancora autorizzato sul territorio nazionale nonostante vi sia stata l'autorizzazione dell'
EMA (Agenzia Europea dei Medicinali). “E' il primo farmaco che da risultati evidenti, il prezzo è molto alto, a limite del sostenibile, auspico una calmierazione dei prezzi, a breve, come avvenuto per i farmaci dell'Hiv” a sostenerlo è Gianni Rezza, Direttore del dipartimento di malattie infettive dell'istituto superiore di sanità.
Ma la palla è nelle mani dell'
Aifa (agenzia italiana del farmaco), che attraverso il Comitato Prezzo e Rimborso (Cpr), deve trattare con l'azienda produttrice del farmaco il prezzo di vendita. Per tutelare i casi più gravi, si è raggiunto solo qualche giorno fa, un accordo speciale tra l'Agenzia e Gilead: Sofosbuvir potrà essere prescritto dai Centri Trapianto ai pazienti affetti da epatite C in lista d'attesa per un trapianto di fegato o già trapiantati. Queste sono infatti condizioni cliniche che richiedono un trattamento urgente. Il farmaco verrà fornito ai pazienti dalla stessa azienda nell'ambito di un uso compassionevole.
Per tutti gli altri affetti da infezione da virus dell'epatite C, bisogna aspettare che Gilead si convinca ad abbassare il prezzo. Perché va ricordato che nel nostro paese è il
Ssn a doverlo fornire gratuitamente. Anche se si sono registrati casi di pazienti italiani che hanno acquistato il Sovaldi nelle farmacie della Città del Vaticano e a San Marino, dove invece è in vendita a chi abbia i denari per comprarlo. Vogliono mantenere l'anonimato i tre acquirenti del farmaco finora individuati
(dati:
World Health Organization)