L'analisi del sito di microblogging è un metodo efficace (e poco costoso) per anticipare le oscillazioni dei mercati. Lo afferma un'analisi dell'istituto europeo. Che però avverte: vale solo nel brevissimo periodo e non ovunque
Un uccellino (azzurro) mi ha detto che quelle azioni saliranno. Niente insider trading: le notizie arrivano da Twitter. Grazie all'analisi del sito di microblogging, è possibile predire l'andamento dei mercati. L'investitura non arriva da una startup specializzata in Big Data
ma dalla Banca centrale europea. Che afferma: "Twitter ha un valore predittivo sul prezzo delle azioni economicamente e statisticamente rilevante". In altre parole: se i 140 caratteri ipotizzano un trend rialzista, i mercati guadagneranno. Se i cinguettii parlano di ribasso, invece, le azioni caleranno.
L'attendibilità di Twitter è tale da essere "statisticamente rilevante al 99 per cento" e più efficace rispetto ai report classici sul sentiment dei mercati, basati sulle interviste faccia a faccia con gli specialisti del settore.
Twitter consente infatti, secondo la Bce, di reperire informazioni senza intermediazione, attingendo "direttamente da quello che le persone twittano o cercano". Un approccio che la stessa Eurotower definisce "molto promettente", grazie alla possibilità di lavorare "su larga scala", ma allo stesso tempo "con un alto grado di dettaglio", "ad alta frequenza" e soprattutto "a basso costo".
L'analisi della Bce ha preso in considerazione tutti i tweet che, tra il 2010 e il 2012, hanno citato le parole "bullish" ("rialzista", da bull, toro) e "bearish" ("ribassista", da bear, orso). Parole scelte perché, si legge nel report, "raramente sono usate al di fuori del contesto finanziario". Ne sono venuti fuori 310 mila messaggi, 280 al giorno. Una scelta volutamente schematica per evitare fraindendimenti. La Banca centrale ha analizzato, in parallelo, tre indici di Usa, UK e Canada (Dow Jones Industrial Average, FTSE 100 e S&P/TSX Composite Index) e uno cinese (il SSE Composite Index). Risultato: l'aumento dei tweet con la parola bullish è stato accompagnato da mercati in rialzo, in media di 12.56 punti base. La corrispondenza è forte nel giro di 24 ore, per poi affievolirsi.
La
velocità, quindi, continua a essere decisiva. Come nei casi già noti in cui un attento monitoraggio di Twitter è stato alla base di movimenti di mercato. Il 4 novembre del 2013 fallì l'operazione di acquisto di BlackBerry da parte di Fairfax Financial. A pochi secondi dalla pubblicazione delle notizia su Twitter da parte di un giornale canadese, Dataminr (una società che si occupa di monitorare i social network per produrre informazioni finanziarie) inviò la notizia via mail ai suoi clienti. Pochi minuti di anticipo, che però consentirono agli investitori più pronti di accorciare la posizione su BalckBerry prima che le azioni perdessero oltre il 16 per cento in una sola seduta.
Agosto 2013: Social Market Analytics, altra società che applica i Big Data alla finanza, avverte i suoi clienti: sui social ci sono discussioni rialziste che riguardano Apple. Passano poche ore e un investitore di peso come Carl Icahn avverte (sempre con un tweet) di aver acquistato azioni della Mela perché pensa che siano ancora "estremamente sottovalutate". Apple chiuderà quella settimana con un progresso vicino al 7,5 per cento.
A questo punto però la sfida non è (solo) anticipare: è
predire. Nel 2013 è nata HedgeChatter, specializzata proprio nell'analisi del sentiment degli investitori attraverso i social network. Uno degli slogan è: "Le migliori decisioni, prima delle notizie", perché "investitore e trader parlano degli affari prima che si concludano".
Adesso arriva anche la benedizione della Bce. Che però pone anche dei paletti: Twitter
funziona solo nel brevissimo periodo. Bene fidarsi il giorno successivo, ma serve sempre più cautela con il passare dei giorni (una settimana è già troppa). E poi c'è il problema Cina. Le previsioni si sono dimostrate azzeccate in Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada. Ma non nel quarto mercato studiato. La débacle ha più di una spiegazione, a partire dal controllo del governo su Twitter per finire alla forza di Weibo, il social più diffuso in Cina.
Proprio a est recupera terreno
Google. La Bce ha infatti analizzato anche il potere predittivo di Big G attraverso le parole ricercate (in questo caso non solo "bullish" e "bearish" ma anche "bull market" e "bear market"). L'aggiornamento di Google Trends (lo strumento che consente di sapere quali sono i termini più cercati) è meno immediato di un tweet. E con l'immediatezza se ne va (almeno in parte) anche la capacità di prevedere i mercati. La relazione tra keyword e azioni c'è, ma è meno forte rispetto a Twitter. Tranne, appunto, in Cina, dove Mountain View si dimostra più precisa. Anche Google deve sopportare le censure e la concorrenza di Baidu, il motore di ricerca che da quelle parti ha una quota di mercato del 75 per cento. Ma, a differenza di Twitter, la fetta in possesso di Google (intorno al 15 per cento) è più che sufficiente perché appartiene a una torta da 500 milioni di utenti.