Il capogruppo Brunetta: «È la dimostrazione che avevamo ragione noi ed era tutto vero». Gasparri: «Figuriamoci se fosse successo a Prodi, D'Alema o Renzi...». E i berluscones tornano a chiedere una commissione parlamentare d'inchiesta
Una commissione di inchiesta sul “golpe” del 2011 che portò alla caduta di Silvio Berlusconi. Forza Italia torna alla carica dopo le rivelazioni dell'Espresso sulle intercettazioni dell'Nsa di cui fu oggetto l'ex presidente del Consiglio ai tempi in cui era a Palazzo Chigi.
«Tutto questo dimostra che una commissione serve eccome» attacca il capogruppo alla Camera
Renato Brunetta: «Ci prendevano in giro perché parlavamo di complotto e invece avevamo ragione. Per fortuna il tempo è galantuomo».
Brunetta, che sulla calda estate del 2011 ha anche scritto un libro (“Berlusconi deve cadere”), non si meraviglia però più di tanto di quello che definisce «un vizietto antico degli americani»: «Se hanno intercettato la Merkel, era impossibile non intercettassero anche Berlusconi, sarebbe stato offensivo. E probabilmente è intercettato anche Renzi. O forse no, perché gli americani non lo considerano rilevante».
Anche per il presidente dei senatori azzurri,
Paolo Romani, «è necessario subito fare chiarezza»: «Questo è un problema internazionale, ricordiamoci cosa accadde con la Merkel, pure lei spiata. Quindi il governo italiano eviti di il pesce in barile come accaduto nel passato. Noi, come Forza Italia, chiederemo che si muova ufficialmente, a partire dai nostri servizi segreti, perché è impossibile che non siano informati. Ma ovviamente anche nei confronti degli Usa».
Per il capogruppo a Palazzo Madama, infatti, «questa abitudine dell'Nsa di intercettare leader italiani fa il paio col “Five eyes” (Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda,
ndr) in cui gli americani, anche nei teatri di guerra, hanno sempre un livello di intelligence e di informazioni che viene condiviso solo con alcuni alleati ma non con gli altri».
«Abbiamo sempre denunciato un complotto di varie origini, finanziaria, bancaria e dovuto allo scontro con la Germania. Al di là della necessità di capire dettagli e circostanze, questo dimostra che la pressione ci fu davvero in quella fase. Anche se non per questo desta meno sconcerto il fatto che Berlusconi potesse essere intercettato» osserva
Maurizio Gasparri: «Conoscendo il grado di ipocrisia dei nostri avversari, adesso la sinistra dirà che va bene tutto. Ma vorrei proprio vedere se fosse accaduto a Prodi, D'Alema o Renzi. Per questo ci vuole una reazione di orgoglio da parte di tutti, non si può archiviare il caso dicendo “così fan tutti”. Ci vuole chiarimento anche a livello di rapporti internazionali. Ma anche in Parlamento: noi come Forza Italia siamo esclusi dal Copasir e questo adesso non è più tollerabile».