L’Inghilterra sarebbe fuori da ogni trattato europeo e la cosa dovrebbe preoccupare tutti... A lanciare l’allarme è il celebre economista francese

Sia la Francia che l’Inghilterra sono potenze nucleari: con la Brexit l’Inghilterra sarebbe fuori da ogni trattato europeo e la cosa dovrebbe preoccupare tutti... A lanciare l’allarme è il celebre economista francese Jean-Paul Fitoussi.

Fitoussi, dal punto di vista economico quali sarebbero le maggiori ripercussioni?
«Cambierebbero i flussi di capitale. Con l’uscita dell’Inghilterra saranno ridisegnate le mete d’investimento in Europa. Sia la Francia sia la Germania potranno diventare terre di accoglienza di capitali ma ad oggi è impossibile anticipare come cambieranno i flussi di denaro. Certo non finiranno in Grecia, magari in Italia. Per il momento non abbiamo nessuna idea di che tipo di trattato l’Europa avrà con l’Inghilterra, se torneranno ad esserci alcuni dazi come quelli che abbiamo con gli Usa. Sicuramente avremo un periodo di confusione sul mercato dei tassi di cambio ed un’alta volatilità».
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Ci saranno dei Paesi più colpiti di altri?
«Certamente dove non esiste un mercato di cambio, all’interno dell’area euro, potrà aumentare lo spread, soprattutto in quei Paesi più legati al Regno Unito, come Portogallo e Malta. Ma una cosa è certa: a lungo termine l’Europa non sarà perdente. A perdere sarà soltanto l’Inghilterra: la zona euro guadagnerà opportunità. Avremo due grandi zone, gli Usa e la Ue, al centro della finanza internazionale. Storicamente lo è la Gran 
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 retagna: ha fatto concorrenza con politiche fiscali atte ad attrarre capitali. Ma la logica vuole che il centro finanziario dell’Europa si trovi all’interno dei Paesi della zona euro. L’Inghilterra perderà importanza perché sarà isolata e la sua influenza economica e geo-strategica nel mondo verrà ridotta. La Brexit non poggia su ragioni economiche ma su un problema di politica interna: gli inglesi della classe media e medio bassa ritengono di averci rimesso con l’entrata nell’Unione europea. Questo è stato un referendum imposto dall’estrema destra».
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Sembra che l’Europa abbia solo da guadagnare da una Brexit: nessun timore per la Francia?
«La paura principale è che venga a mancare una potenza alternativa alla Germania. Al momento la Gran Bretagna è la sola alternativa a livello militare, finanziario ed economico. Fino ad oggi c’è stato un triumvirato con la Francia e la Germania ma se la Gran Bretagna lascia allora la Germania sarà libera di fare il bello e cattivo tempo in Europa perché la Francia, come già fa oggi, ubbidirà alla Germania. Un’alternativa reale alla 
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 ermania si sarebbe concretizzata con l’entrata dell’Inghilterra nell’euro, che non è avvenuta. Ma la sua presenza nella Ue ha comunque un’influenza sui testi comunitari e una grande importanza nelle relazioni tra i Paesi della zona euro. Però non dobbiamo avere paura della Brexit. Come ha detto Jacques Delors, «facciamo andare via la Gran Bretagna se vuole. A noi il compito di rafforzare la zona euro». D’altra parte nemmeno il generale De Gaulle voleva l’Inghilterra nell’euro: la Francia ha dovuto cambiare capo di Stato per ammetterla e da quando è entrata sono cominciati i problemi».