L’intervento
Perché raccontare le molestie sul lavoro è un modo per tutelarsi
“Tante più lavoratrici e lavoratori racconteranno, tanto più emergerà il fenomeno e saremo più forti per un percorso di riconoscimento, di denuncia e di tutela collettiva”
Gli stralci dei racconti di molestie sessuali contenuti nell’articolo di Chiara Sgreccia sono emersi durante un percorso formativo per la prevenzione delle violenze e delle molestie anche sessuali nei luoghi di lavoro organizzato dalla Cgil Piemonte e Cgil Umbria, insieme ai due patronati Inca, nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2021.
La formazione è stata occasione per entrare nel merito di temi quali l’identità di genere, l’orientamento sessuale, le discriminazioni, l’importanza della lingua e del linguaggio e altri approfondimenti culturali e normativi. Formare le delegate e i delegati è importantissimo per prevenire il rischio violenza e molestie nei luoghi di lavoro e per tutelare coloro che ne sono state vittime ma fondamentale è prima di tutto saperle riconoscere anche se non sono raccontate, semplicemente perché se ne sente la puzza. Le parole fanno paura perché rendono tutto più reale e più vero ma le parole ci servono per non sentirci da soli.
Ecco, tante più lavoratrici e lavoratori racconteranno, tanto più emergerà il fenomeno e saremo più forti per un percorso di riconoscimento, di denuncia e di tutela collettiva e, ne siamo certi, anche di emancipazione sociale; perché chi è violento e molesto lo è sul lavoro, in famiglia, nelle relazioni sociali: lo è. Questo è il nostro impegno e avviamo questa preziosa collaborazione con L’Espresso certi che… insieme si può.