Usa vs Ue
Trump minaccia, l’Europa risponde. Kallas: "Non ci sono vincitori nella guerra dei dazi, chi se la ride è la Cina"
Le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti scuotono i mercati e aprono uno scontro con l’Unione Europea
Donald Trump è tornato e con lui anche la sua politica economica protezionista. Già protagonista di una guerra commerciale con Cina ed Europa nel suo primo mandato, l'inquilino della Casa Bianca è intenzionato a ripercorrere la stessa strada, imponendo nuove barriere tariffarie con la promessa di tutelare l’economia americana. Il rischio principale è quello di un isolamento economico degli Stati Uniti. I tradizionali partner commerciali potrebbero altresì stringere nuovi accordi al di fuori dell’orbita statunitense. Comunque, la prima mossa è stata compiuta. Washington ha annunciato dazi del 25% sui beni importati da Messico e Canada e del 10% sulla Cina. Trump, poi, ha annunciato di voler colpire anche le importazioni provenienti dal Vecchio Continente. L’effetto sui mercati si è manifestato all'apertura di oggi, lunedì 3 febbraio: le borse europee hanno iniziato la settimana in forte ribasso, con Francoforte che ha perso il 2%, Parigi l’1,99%, Londra l’1,28% e Milano l’1,45%.
La risposta delle cancellerie europee
L’Unione europea, sebbene colta di sorpresa dalla rapidità dell’escalation, non intende restare a guardare. "Non ci sono vincitori nella guerra dei dazi, chi se la ride è la Cina", ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas, sottolineando come la frammentazione dell’alleanza transatlantica possa avvantaggiare Pechino. La Cina, infatti, potrebbe sfruttare la situazione per consolidare i propri legami commerciali con altri attori globali, inclusi i Paesi europei, che cercheranno di mitigare gli effetti negativi di questa guerra tariffaria. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz è intervenuto sul tema: "L’Europa deve essere pronta a rispondere ai dazi con altri dazi. Questo è ciò che dobbiamo fare e faremo". Un’opinione condivisa anche dal premier lussemburghese Luc Frieden, che ha affermato: "I dazi sono sempre negativi. Ma la risposta è replicare con le stesse azioni.". La prima ministra danese Mette Frederiksen ha commentato: "Dovremo rispondere con fermezza. Non sono favorevole alle guerre commerciali, anzi, credo nel commercio libero perché crea valore e prosperità. Ma se gli Stati Uniti metteranno sotto pressione il mercato europeo, non avremo altra scelta".
La sfida europea
L’Europa si trova ora davanti a un bivio: accettare le pressioni di Washington o avviare una spirale di ritorsioni che potrebbe compromettere la stabilità economica su entrambe le sponde dell’Atlantico. La sfida per l’Unione Europea sarà quella di bilanciare la difesa dei propri interessi economici con la necessità di mantenere solide relazioni diplomatiche. Nel frattempo, la Cina si preparerebbe ad approfittare delle fratture tra Europa e Stati Uniti. Se non si troverà un compromesso, il risultato potrebbe essere un riassetto degli equilibri economici globali, con Pechino in prima fila per colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti. E mentre le diplomazie europee studiano le prossime mosse, i mercati restano con il fiato sospeso. Con loro, milioni di lavoratori e imprese, per i quali questo braccio di ferro rappresenta una minaccia concreta.