È durata un giorno lunare, pari a quattordici giorni terrestri, la missione di LuGRE. Sembra l’inizio di un racconto di fantascienza anni ‘70, invece è la cronaca di una missione spaziale molto particolare, quella di Lunar Gnss Receiver Experiment che è un ricevitore Gnss che opera oltre l’orbita bassa, progettato e realizzato in Italia per funzionare in orbita lunare e sulla superficie della Luna. Ed ha rappresentato un primato da record per il Paese. LuGRE è stato sviluppato in Italia da Qascom, per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, con la collaborazione della Nasa e il supporto scientifico del Politecnico di Torino, un esempio perfetto della sempre citata filiera industriale dello Space made in Italy e della sua importanza ai fini del successo dell’esplorazione spaziale globale. Approdato nel Mare delle Crisi – nome abbastanza evocativo di quello che la corsa alla Luna sta scatenando a livello globale sulla Terra - il lander Blue Ghost di Firefly Aerospace è parte del programma Commercial Lunar Payload Services della Nasa. Con un allunaggio morbido avvenuto all’alba lunare, Blue Ghost aveva portato dieci strumenti scientifici sulla Luna, fra cui l’italiano LuGRE. Blue Ghost ha avuto a disposizione 16 giorni di luce solare per operare, evitando il congelamento dovuto alle temperature estreme della notte lunare. L’accensione di LuGRE, che era rimasto spento nella fase di discesa, è avvenuta circa otto ore dopo il touchdown, contestualmente all’attivazione dell’antenna per le trasmissioni verso la Terra.
Il primo segnale GPS emesso ha confermando il corretto funzionamento del ricevitore dopo l'atterraggio ed è seguito l’aggancio di quattro satelliti, due del sistema americano GPS e due del sistema europeo Galileo. Questo ha permesso di calcolare con successo la prima posizione (PVT - Position, Velocity, Time) sulla superficie lunare. E quindi, tecnicismi a parte, tutto questo cosa significa in termini pratici? Che LuGRE ha stabilito una serie di primati assoluti, in qualità di primo ricevitore GNSS a operare oltre l'orbita terrestre bassa, potendo ricevere e processare segnali a distanze “siderali”. Durante il viaggio verso la Luna, LuGRE ha acquisito segnali GPS a una distanza di 209.900 miglia (circa 337.000 chilometri) dalla Terra, superando il precedente record detenuto da una missione Nasa. È stato anche il primo esperimento a dimostrare l'uso combinato dei segnali GPS e Galileo nello spazio lunare: mai prima d'ora erano stati ricevuti e processati con successo a una distanza così elevata dalla Terra, circa 410.000 chilometri.
"LuGRE è una sfida vinta, che non mi sorprende”, aveva commentato il presidente dell'ASI, Teodoro Valente, che continua: “Anzi credo non ci sorprenda, è frutto della capacità di tutto il nostro settore spaziale. Un settore, evoluto e maturo, di elevato profilo mondiale la cui expertise e competenza mostra ogni giorno i suoi frutti, a livello internazionale, in tutti i campi di questo mondo sfidante. Lugre è coronamento del nostro coinvolgimento in questo importante programma di esplorazione e permetterà, dopo il completamento della missione, di studiare i moltissimi dati raccolti in due mesi di missione per tutta la comunità scientifica per futuri sviluppi e ricerca tecnologica”.
LuGRE è stato progettato per testare l'utilizzo dei segnali dei sistemi di navigazione satellitare terrestri, come il GPS e il Galileo, nello spazio lunare, con l’obiettivo di avviare gli albori della navigazione e del posizionamento sulla Luna, per ridurre la dipendenza dalle stazioni di tracciamento terrestri e aumentare l'autonomia delle future missioni spaziali. LuGRE continuerà a raccogliere dati fondamentali per il futuro della navigazione spaziale, con un'unica pausa programmata per il mezzogiorno lunare, quando il lander dovrà gestire la regolazione termica senza il consumo di energia da parte dei payload. I dati raccolti saranno analizzati per sviluppare futuri sistemi di navigazione lunari e cis-lunari, fornendo le basi per un sistema di posizionamento sempre più autonomo e affidabile, capace di supportare le future missioni umane e robotiche sulla Luna e oltre. Il successo di LuGRE rappresenta un passo significativo verso l'integrazione dei sistemi di navigazione satellitare nelle missioni lunari e apre la strada a esplorazioni spaziali che puntano ad essere più autonome, efficienti e precise. La banca dati frutto di questo esperimento diventerà una risorsa fondamentale per i ricercatori, e verrà utilizzata per sviluppare e ottimizzare i ricevitori del futuro, migliorando le capacità di comunicazione e analisi nei settori scientifico e tecnologico.