Vaticano

E al Sinodo si parla di sesso e contraccezione

di Francesca Sironi   10 ottobre 2014

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Vescovi ed esperti hanno affrontato il tema della sessualità. Una rivoluzione. Per aprirsi al mondo. E ascoltare le coppie "normali". Come quella dei due coniugi brasiliani chiamati a testimoniare. Chissà se i cardinali accoglieranno la loro proposta

«È necessario e urgente elaborare una guida facile e sicura che risponda alle esigenze del mondo di oggi senza ferire il nucleo della morale cattolica», perché «Il controllo delle nascite è ormai una necessità, e le coppie, per lo più, non rifiutano l'uso di contraccettivi. In generale, non li reputano un problema morale. Dobbiamo anche tenere in considerazione il fatto che i rapporti sessuali sono orientati sì alla trasmissione della vita ma anche al servizio dell'amore coniugale».

Ai 191 vescovi riuniti da tutto il mondo per il Sinodo sulla Famiglia indetto da Papa Francesco, i due coniugi brasiliani Arturo e Hermelinda As Zamberline, responsabili del movimento Équipe Notre-Dame in Brasile, hanno detto la verità. La loro verità, sulla contraccezione. Chiamati a portare una testimonianza dal mondo reale, dove la dottrina cattolica è sentita magari ma spesso lontana dalla pratica quotidiana, soprattutto quando si parla di sessualità, hanno raccontato: «Vista la serietà del contesto in cui ci troviamo, dobbiamo ammettere senza timore che molte coppie cattoliche, anche quelle che cercano di vivere seriamente il loro matrimonio, non si sentono obbligate a utilizzare solo metodi naturali. Nelle “Equipes di Notre Dame” non è diverso. Dovremmo aggiungere che di solito non ne parlano ai confessori. Da un lato, le coppie sono aperte alla vita e rifiutano l'aborto, questo è un fatto. Dall'altro, non ci rendiamo conto nei sermoni e nei servizi spirituali dell'insistenza sulla dottrina della Humanae Vitae».

I due coniugi brasiliani, sposati da 41 anni, tre figli, rispondevano all'invito del cardinale francese André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente delegato di turno: «La conoscenza e l'accoglienza del Magistero sull'apertura alla vita è essenziale», aveva detto: «In effetti, sono numerosi coloro che hanno difficoltà a cogliere la distinzione fra metodi naturali di regolazione della fertilità e contraccezione. Le difficoltà arrivano dalla differenza fra la concezione antropologica cristiana e quella dominante. È importante quindi da un punto di vista pastorale far conoscere, con un nuovo linguaggio e con la collaborazione del mondo universitario, la coerenza della visione antropologica cattolica. Ma tutto questo non è senza conseguenze per la pratica delle coppie che, spesso, non ritengono l'utilizzo dei metodi anticoncezionali un peccato».

«Il controllo delle nascite attraverso metodi naturali è teoricamente buono», ha risposto la coppia brasiliana: «tuttavia, nella cultura di oggi è privo di praticità. Le coppie, soprattutto giovani, vivono un ritmo di vita che non permette loro di praticare questi metodi, in quanto ci vuole tempo per la formazione, e il tempo è merce rara nel mondo in cui viviamo. Così, ancora una volta, sinceramente dobbiamo ammettere che queste forme non sono seguite dalla maggior parte delle coppie cattoliche».

C'è poi un punto su cui insistono i due coniugi cattolici, citando spesso il mistico francese Henri Caffarel: «L'atto sessuale è legittimo, voluto e benedetto da Dio, e il piacere che deriva contribuisce alla gioia di vivere e alla struttura sana della personalità. E espressione d'amore, che all'inizio può essere passione, ma che dovrebbe umanizzarsi ogni volta di più. Le coppie che fanno l'amore stanno esprimendo con il loro corpo quello che sentono con il loro cuore. Per raggiungere l'armonia, è necessario riuscire a coltivare il desiderio e anche un sano erotismo. Dobbiamo continuare a essere appassionati e attenti l'uno all'altro».