La vicenda delle schiave della provincia di Ragusa arriva in Romania. Il giornale “Gazeta Romaneasca” – attento alle vicende degli emigrati - ha ripreso l’inchiesta dell’Espresso con una serie di articoli.
Il Ministero degli Affari Esteri del paese dell’Est ha quindi risposto comunicando che sono in corso verifiche e approfondimenti, ma non risultano denunce in merito da parte delle vittime. Le ultime segnalazioni ricevute risalirebbero al 2010.
Sia le autorità italiane che rumene mettono in evidenza l’assenza di denunce e la necessità di trovare riscontri. Eppure esistono i fascicoli raccolti nell’attività antitratta della cooperativa Proxima e le denunce del sindacato. Gli operatori sociali, inoltre, osservano che una denuncia è il frutto di una lunga opera di mediazione e quasi mai è spontanea.
Intanto il 17 ottobre il Prefetto di Ragusa Annunziato Vardè ha ricevuto Carmen Liliana del Consolato di Romania. «Al centro dell'incontro i fatti riportati alla ribalta della cronaca da una recente inchiesta giornalistica», recita il comunicato ufficiale. I prossimi obiettivi delle istituzioni sono «la ricerca di riscontri» e una «mirata strategia di intervento». Il Console ha evidenziato «l’esigenza di avere notizie attendibili sul fenomeno».
IInoltre il “Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica” sarà esteso ai soggetti interessati alla questione. Dopo gli incontri dei giorni scorsi con alcuni parlamentari italiani, è in agenda un tavolo per la stipula di un protocollo di intesa.
Intanto i Carabinieri hanno controllato magazzini, serre e aziende tra Vittoria e Acate. I militari, in particolare, hanno interrogato le braccianti straniere presenti nelle campagne. «Le donne sono state opportunamente intervistate, mantenendone l’anonimato» recita il comunicato dell’Arma, «in merito all’eventuale esistenza di situazioni di schiavismo sessuale, e/o sottoposte a qualsiasi forma di assoggettamento psicologico o sfruttamento: tutte le informazioni acquisite sono al vaglio degli inquirenti che proseguiranno i controlli, mettendo a sistema le informazioni acquisite con quelle ottenute durante i controlli delle scorse settimane, anche se, dai primi risultati, sembrerebbe che non sussistano situazioni anomale».