Questo week end due giorni di tavoli per aderire alla proposta dei Radicali e legalizzare marijuana. Ecco dove e perché firmare. E sull'Espresso in edicola dal 25 settembre lo speciale Libera canna in libera Stato
«È vero. La proposta di legalizzazione su cui stiamo raccogliendo le firme è più avanzata di quella arrivata a luglio in aula, alla Camera». Riccardo Magi, segretario dei Radicali, riconosce che la proposta della campagna Legalizziamo! è ben più radicale - come ovvio - di quella partorita dall’intergruppo parlamentare, bipartisan, coordinato dal sottosegretario Benedetto Della Vedova: «Anche quella, se miracolosamente si dovesse riuscire ad approvarla, è una buona legge», dice Magi, «ma la nostra idea era che servisse una mobilitazione fuori dal parlamento, nella speranza che di compromesso in compromesso non si arrivi a una legge menomata, come è stato con le unioni civili senza adozioni».
Le firme, insomma, per Magi servono a far sì «che deputati e senatori possano trovare il coraggio di approvare qualcosa in più del solo uso terapeutico», cosa comunque tutt’altro che scontata come raccontiamo sull’Espresso da domenica 25 settembre in edicola.
La campagna Legalizziamo! il 24 e 25 settembre organizza una due giorni di mobilitazione straordinaria per
raccogliere le firme su una proposta molto avanzata di legalizzazione della cannabis. Sul sito
legalizziamo.it c’è la
mappa dei tavoli aggiornata. La proposta prevede l’autocoltivazione (fino a 10 piante per uso personale, 5 se non ci si dichiara) e un regime di mercato libero per il prodotto destinato al commercio, senza monopolio statate (previsto invece dalla legge dell’intergruppo). E però c’è anche la depenalizzazione dell’uso personale delle altre droghe, sul modello del Portogallo, che non ha legalizzato la cannabis ma già nel 2001 ha depenalizzato tutte le droghe con ottimi risultati dal punto di vista sanitario. Come la legge dell’intergruppo, Legalizziamo! prevede poi la possibilità di associarsi in cannabis social club (che potranno avere fino a 100 iscritti, contro i 50 dell’intergruppo).
A promuovere l’iniziativa, con Radicali Italiani, è stata l’associazione Luca Coscioni, ma hanno poi aderito associazioni come A Buon Diritto e Antigone, Possibile di Giuseppe Civati e decine di grow shop italiani, negozi dove si possono trovare anche i kit per l’autocoltivazione. L’associazione Coscioni, poi, al tema delle libertà e della scienza dedica il suo prossimo congresso, che si svolgerà a Napoli dal 30 settembre al 2 ottobre. «Se la politica ha perso credibilità», ci dice il tesoriere Marco Cappato, «è anche perché molto spesso, tra populismo e proibizioni, prescinde dai dati di realtà e limita libertà individuali». «Rimuovendo proibizioni inutili, che peraltro diminuiscono la capacità dello Stato di garantire diritti, la politica può tornare credibile. E vale per la cannabis così come per la fecondazione assistita», continua Cappato, «perché solo l’ideologia ti può spingere a trattare la cannabis come l’eroina o anche a sventolare la paura dei migranti: i dati e la scienza, invece, sono l’antidoto al populismo».