L'altra sede abusiva di Casapound: da 13 anni in un palazzo dell'Inps. Per feste e apericene
Si fa chamare "Circolo futurista" e si trova a Casal Bertone. È stato occupato nel 2007 ma solo lo scorso anno la società che lo gestisce ne ha denunciato l'occupazione. Intanto dentro si organizzano feste e incontri politici, anche con esponenti della Lega
Nessuna "emergenza abitativa" da queste parti. Neanche una famiglia sotto sfratto da mostrare alle telecamere come scusa per una occupazione abusiva. Solo fascismo, concerti, apericena, un bar e tanta nostalgia per il ventennio che fu. L’insegna è pretenziosa, "Circolo futurista", scimmiotta il movimento di Marinetti ed è l’avamposto di Casapound nella zona est di Roma, poco distante dallo scalo di San Lorenzo, nel quartiere di Casal Bertone. Abusivo, da almeno 13 anni. I locali appartengono all’Inps - che a Roma possiede centinaia di palazzi di edilizia popolare - e sono affidati dal 2015 alla holding Romeo, specializzata in gestioni immobiliari. È lo stesso ente pubblico che nella zona popolare della Magliana ha minacciato di sfratto famiglie in difficoltà economica, ma che con la principale sede - dopo via Napoleone III - del movimento neofascista nella capitale non è in grado di mostrare i muscoli. I locali, di tipo commerciale, sono utilizzati dal 2007, ma solo nel novembre del 2019 la Romeo, per conto dell’Inps, ha presentato un esposto alla Procura di Roma per occupazione abusiva. "Contro ignoti", sostiene l’Istituto di previdenza. La scelta della data non è casuale: appena un mese dopo l’immobile è stato messo in vendita. Senza successo, l’asta del febbraio scorso è andata deserta.
Il "Circolo futurista" di Casal Bertone è il regno di Mauro Antonini, responsabile laziale di Casapound, già candidato per il movimento di Gianluca Iannone alla Regione Lazio. A questa sede fanno riferimento i militanti protagonisti dei presidi contro le famiglie Rom a Torre Maura e Casal Bruciato dello scorso anno.
I "Futuristi fascisti" Sul sito del circolo Casapound di Casal Bertone c’è il loro breve, ma significativo, manifesto: "Siamo gli eredi del Legionario Romano… Degli Arditi di Fiume… Dei Futuristi Fascisti… Di Tyler Durden…". Intenso il programma delle attività, tutte nel solco di Casapound. In assenza di alloggi per famiglie bisognose, l’intero spazio è dedicato all’attività politica e di intrattenimento. Il tutto sempre con una diretta allusione al ventennio. Il piccolo bar interno offre apericena e una speciale "ricetta del Littorio" per gli amanti del genere: "Carne trita cruda all’interno di un cilindro di gambi di sedano, condita con olio, sale e pepe". Ristorazione che fattura a prezzi in fondo contenuti per i camerati: con 10 euro ti assicuri l’entrata negli eventi più importanti, "con un’abbondante e gustosa cena a buffet offerta dal Circolo Futurista". Quando sul palco c’è la musica si punta sui cocktail: "Al bancone, shottini, birra e assenzio preparato e degustato secondo il suo specifico rituale". A suonare spesso vengono i Bronson, gruppo rock cresciuto all’interno dei Casapound ed ospite fisso dei raduni musicali in salsa nazi a Kiev, in Ucraina. Ma non mancano i dj set e le feste per il tesseramento al movimento politico neofascista.
I nipoti di Terza posizione e gli amici della Lega Come a via Napoleone III - la sede nazionale posta sotto sequestro preventivo dal Gip di Roma per occupazione abusiva - è però la politica a fare da padrone di casa negli spazi occupati di proprietà dell’Inps. Qualche anno fa venne Gabriele Adinolfi, il guru di Casapound, condannato per associazione sovversiva negli anni ’80, a dare preziose indicazioni per la formazione dei militanti: "I temi fondamentali sono tre - spiegò l’ex latitante - "La terza posizione", il "Fascismo" e "l’Europa". E a chi gli chiedeva se vi fosse il rischio di un ritorno della violenza degli anni ’70, Adinolfi rispondeva con il classico dell’identitarismo del terzo millennio: "Il rischio oggi è quello dello scontro etnico, e la colpa è della Chiesa, gli va tolto subito l’8 per mille". Concetto che Casapound ha trasformato nello slogan "Bergoglio uguale Badoglio".
Nei locali occupati abusivamente si è affacciato anche il partito di Matteo Salvini, fin dall’epoca del progetto comune "Sovranità". All’epoca del referendum costituzionale a sostenere le ragioni del No venne Antonio Maria Rinaldi, per il centro studio "Scenari economici", oggi eurodeputato a Bruxelles per la Lega. Non solo. Sempre nel 2015 il Circolo futurista è stato tra i promotori del convegno della Ong di Casapound Solidarieté Identité "Mediterraneo solidale", dove - accanto ad esponenti di Hezbollah e del governo di Assad - tra gli invitati c’era anche l’allora neonata "Associazione Lombardia-Russia" di Gianluca Savoini, rappresentata da Luca Bertoni.
La mancata denuncia? "Era tutto chiuso" Per arrivare alla denuncia degli occupanti abusi ci sono voluti 13 anni. Dal 2007 - anno di apertura del circolo di Casapound - la Romeo gestioni immobiliari insieme alla Polizia di Roma capitale ha "scoperto" solo pochi mesi fa che qualcuno utilizzava i locali abusivamente. La spiegazione fornita dall’Inps ha del paradossale: "Per gli immobili in argomento, trasferiti alla gestione Romeo come "liberi", sono stati eseguiti ciclicamente nel corso degli anni una serie di sopralluoghi, che inizialmente non hanno però consentito l’accertamento di un’abusiva detenzione, in quanto sono sempre stati trovati chiusi. Solo il locale presentava un’insegna al di sopra della saracinesca, riportante la denominazione "Circolo Futurista": detta circostanza di per sé non era comunque significativa, né era probante di un abuso in atto".
Quando, finalmente, è stato possibile verificare lo stato dei luoghi, gli ispettori si sono accorti che Casapound si era decisamente allargata: "In sede di sopralluogo congiunto con i funzionari della Polizia di Roma Capitale, è stato confermato che tutti i cespiti erano occupati e che sono stati rimossi i muri perimetrali interni, per consentire l’accesso da un’unità all’altra". Alla fine il circolo dei "fascisti futuristi" ha preso possesso - senza alcun titolo - di centinaia di metri quadri di superficie commerciale, in una zona semi centrale. E sull’identità degli occupanti la polizia locale sembra avere le idee ben chiare: "I suddetti funzionari di Polizia hanno comunicato di aver informato la Magistratura competente degli accertamenti svolti, essendo a loro noto che, dietro il nominativo del Circolo Futurista, in realtà agiscono terze persone o associazioni", spiegano dall’Inps. In fondo bastava andare sul sito web del circolo futurista per scorrere le fotografie delle serate. Con tanto di bar, musica e aperitivi. Tutto con l’etichetta Casapound Italia.