Attualità
17 ottobre, 2025I capigruppo di maggioranza, in una lettera con cui è stato chiesto di sollevare un conflitto di attribuzione di fronte alla Consulta, hanno contestato l'impostazione delle indagini sulla capo gabinetto di Nordio, Giusi Bartolozzi. Il Guardasigilli: "Ribadisco le mie parole, sacrilegio norme"
Negli scorsi giorni il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, è stato accusato di “un uso distorto” del “potere di qualificazione dei reati” — queste le parole, letterali, contenute nella lettera con cui i capigruppo di maggioranza hanno chiesto di sollevare un conflitto d’attribuzione sulla capo gabinetto di Carlo Nordio, Giusi Bartolozzi, indagata per “false informazioni” dalla procura di Roma per il caso Almasri.
In una conversazione con Repubblica, Lo Voi si dice “sconcertato dall’accusa che” gli “viene mossa di aver fatto un uso distorto del potere per avere semplicemente eseguito una disposizione del tribunale dei ministri e comunicato al Parlamento tutti gli atti affinché lo stesso potesse esercitare le proprie prerogative”. Parla, ribadisce, solo “per amore della verità”, che altro non è che quella del “codice penale”. Lo stesso codice che il Guardasigilli — considerato “lo strazio" che sarebbe stato "fatto delle norme più elementari del diritto”, come ha detto nei minuti successivi al “no” all’autorizzazione a procedere della Camera — dubita che il triubnale dei ministri abbia consultato.
Quel che si contesta ora a Lo Voi — archiviata, con il voto di Montecitorio, la pratica delle indagini su Nordio, sul ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e sul sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano — è l’inchiesta su Bartolozzi; un’inchiesta distinta rispetto all’altra - perché ritenuta non in concorso di reato - e che, se l’impostazione venisse confermata anche dalla Consulta, non potrà godere di immunità parlamentare, a differenza dei tre membri del governo.
Perché quest’attacco a Lo Voi? “Evidentemente continua, per fini che mi sfuggono ma neanche tanto, un incomprensibile attacco personale che mi appare fondato su una scarsa comprensione delle disposizioni di legge”, spiega il procuratore capo di Roma.
Ai microfoni di SkyTg24, invece, questa mattina Nordio torna a parlare di Bartolozzi. Su Almasri, ribadisce, “sono schizzati i codici tra le mani, lo confermo. Ci sono state violazioni plateali che sono state confermate anche dalla Giunta e dal Parlamento". E sulla sua capo gabinetto: “Ha sempre eseguito i miei ordini e ha sempre detto la verità. Il procedimento — aggiunge — si è concluso con non luogo a procedere in Parlamento e suppongo si definisca prestissimo con l'archiviazione anche la posizione di Bartolozzi”.
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