Ci sono tre fermati per la morte di Raffaele Marianella, l’autista dell’autobus dei tifosi del Pistoia basket colpito da un mattone mentre il pullman su cui viaggiava è stato preso di mira da una sassaiola nei pressi di Rieti. E sono proprio tre ultrà del Rieti che, secondo gli inquirenti, avrebbero organizzato l’assalto ai supporter toscani.

Si tratta, come riporta La Repubblica, di Manuel Fortuna, Kevin Pellecchia, e Alessandro Barberini, rispettivamente di 31, 20 e 53 anni. I tre sono accusati di “omicidio volontario”, mentre un quarto — indagato a piede libero — per “favoreggiamento”. Dietro a quella violenza, una “classica” dinamica da tifo violento: rivalità, gemellaggi incrociati, insulti sugli spalti. Un pattern che si ripete spesso, che siano stadi o palazzetti. Una spedizione punitiva che, la sera del 19 ottobre, è finita in tragedia.

Ma andando a vedere i profili (social e non solo) dei tre indiziati, c’è un altro binomio che torna spesso: quello tra il neofascismo e il tifo violento. La pagine Facebook di Manuel Fortuna, vicecapo della curva Terminillo, è piena di “Presente” — il grido di ogni ritrovo neofascista —, immagini di Mussolini, canzoni degli Zetazeroalfa (il loro frontman è Gianluca Iannone, presidente di CasaPound). Alessandro Barberini, sempre sui social, si vantava che il 25 aprile — giorno della Liberazione — non sarebbe la sua festa. E ogni 7 gennaio è presente, e commemora, l’anniversario di Acca Larentia.

Gli inquirenti stanno analizzato le chat e in generale i telefoni sequestrati agli indagati per scoprire altri nomi di chi ha partecipato alla spedizione punitiva poi finita in tragedia. Intanto, fino al termine delle indagini, le partite casalinghe del Rieti basket si giocheranno a porte chiuse.