Andrea Usala e Vittoria Antonioli Arduini sono due studenti torinesi di 25 e 21 anni. Ieri sera - 11 giugno - sono partiti da Milano direzione Il Cairo, per partecipare alla Global March to Gaza, la marcia internazionale che arriverà al valico di Rafah. “Non possiamo continuare a stare in silenzio di fronte al genocidio a Gaza. Dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo fermarlo”. Ma una volta arrivati nella capitale egiziana, i due sono stati bloccati dalle autorità in aeroporto.
"Vogliono oscurare la nostra lotta"
"Vogliamo partecipare alla marcia pacifica pro Gaza - aveva scritto Vittoria ai compagni del “presidio permanente” di Torino, associazione che, da giorni, si ritrova quotidianamente in piazza Castello -. Ci sono con noi algerini, francesi, tedeschi, inglesi. Sta arrivando un sacco di gente, poi ci dovremmo riunire in un altro luogo”. Sono stati proprio i ragazzi del “presidio permanente” torinese a comunicare l’arresto dei due giovani: “Li hanno fermati all’alba. Vittoria la stanno già rimpatriando. Ma di Andrea non sappiamo nulla, sappiamo solo che è arrivato al Cairo. Ci sono centinaia di persone ferme all’aeroporto: altri europei, tunisini, algerini. È un bruttissimo segnale: vogliono oscurare la nostra lotta”. Usala, in una breve comunicazione che è riuscito a fare tramite social, ha raccontato: "Mi hanno fermato appena sceso dall'aereo. Adesso siamo tutti qui, in un quadrato di spazio, sorvegliati da ragazzi soldato. Non ci fanno neanche andare in bagno".
In totale, dovrebbero essere circa 15 i cittadini italiani atterrati al Cairo per partecipare alla marcia e che, stando alle prime indiscrezioni, sono stati fermati dalle autorità. Le procedure di rimpatrio dovrebbero partire a breve. "C'è un funzionario dell'ambasciata e un team del consolato per assistere tutti gli italiani che sono là e interloquire con le autorità locali quindi seguiamo minuto per minuto con la nostra ambasciata e il nostro consolato la situazione”, ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Cosa è la marcia globale per Gaza
La marcia globale per Gaza, sostenuta da attivisti di 54 Paesi diversi, ha l’obiettivo di raggiungere il confine tra l’Egitto e la Striscia per fare pressione sul governo israeliano affinché fermi la campagna militare e permetta l’ingresso massiccio di aiuti umanitari. Tra i criteri per partecipare alla marcia c’è l’assenza di condanne penali, non essere nella black list egiziana o avere un passato problematico nel Paese. Questa mattina le delegazioni si sono unite al Cairo al gruppo di 1.500 persone partito dalla Tunisia.