Attualità
15 luglio, 2025L'udienza per "falso in bilancio" di Visibilia è stata rinviata al 16 settembre per valutare la richiesta dei legali della ministra di estromettere come parte civile i piccoli soci. La procura: "Con questi ritmi rischiamo di andare troppo in là"
Ancora un rinvio. E ancora una dilatazione dei tempi per i procedimenti in corso di Daniela Santanchè. Una settimana fa lo slittamento, al prossimo 17 ottobre, dell’udienza preliminare per truffa ai danni dell’Inps per dar tempo al gip di valutare la contestazioni dei legali della ministra del Turismo, secondo cui le chat allegate agli atti dell’inchiesta non sarebbero state utilizzabili. Oggi – 15 luglio – il rinvio riguarda invece l’unico processo entrato nel vivo a carico della ministra, quello per falso in bilancio di Visibilia. Prossimo appuntamento il 16 settembre, con i pm Marina Gravina e Luigi Luzi che hanno contestato la scelta del presidente del collegio giudicante, Giuseppe Cernuto, evidenziando il “rischio prescrizione” e “l’interesse della giustizia per la ragionevole durata del processo: con questi ritmi – hanno sottolineato – rischiamo di andare troppo in là”.
La costituzione di parte civile dei piccoli soci
Gli avvocati di Santanchè, Nicolò Pelanda e Salvatore Pino, hanno chiesto di estromettere Giuseppe Zeno – da cui è partito l’esposto che ha fatto aprire il procedimento – e gli altri piccoli soci di Visibilia dalla costituzione di parte civile, ammessi durante l'udienza preliminare dal gup. Per questo, il collegio ha deciso di rinviare tutto a settembre, per valutare bene la richiesta e sciogliere la riserva. Il rischio che tutto si risolva in un nulla di fatto, con la tagliola della prescrizione pronta a intervenire, è attuale perché – come ha spiegato la pm Gravina – quello in corso a Milano è un “processo corposo” anche per "tutti i testimoni che ci saranno da sentire". E per "evitare il rischio prescrizione", dunque, "che ha già coinvolto l'annualità 2016" su Visibilia Editore (che ha patteggiato), i pm hanno chiesto che i giudici decidessero almeno sulla questione delle parti civili "in data odierna o prima della pausa estiva”. Non è solo “interesse della procura, ma della giustizia - ha spiegato la pm - per la ragionevole durata del processo e con questi ritmi, invece, rischiamo di andare troppo in là”.
"Iniziare il dibattimento il 16 settembre"
Nel botta a risposta, il giudice Cernuto ha ricordato ai pm che il "processo avrebbe potuto aprirsi" prima, "se le imputazioni non avessero avuto delle questioni" da risolvere. Nelle scorse udienze, infatti, i giudici avevano invitato i pm a rimodulare i capi di imputazione non chiari. Per Cernuto un "processo del genere con uno sviluppo rapido" può portare, poi, a problemi in fasi successive. Il pm Luzi ha chiesto, poi, che almeno il 16 settembre, dopo che sarà risolta la questione delle parti civili, possa "iniziare la fase del dibattimento" con l'ammissione delle prove e poi i primi testimoni. Inoltre, anche due giudici del collegio dovranno cambiare, perché passeranno ad altre funzioni.
Annullata l'accusa a carico di Visibilia Srl
Ma il rinvio non è stato l’unico elemento degno di nota dell’udienza odierna. Perché i giudici hanno anche accolto un’altra richiesta della difesa e hanno dichiarato nullo il capo d’imputazione nei confronti di una delle società coinvolte, la Visibilia Srl in liquidazione (che così esce di scena), per "indeterminatezza" e "genericità" con "compromissione del diritto di difesa". Gli atti su questa accusa tornano dunque alla Procura, mentre il processo va avanti per gli altri 16 imputati, Santanchè compresa.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Criptocrime - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 18 luglio, è disponibile in edicola e in app