Attualità
25 agosto, 2025Il provvedimento contro la nave umanitaria che due giorni fa, con a bordo dieci migranti soccorsi, aveva "disobbedito" al Viminale dirigendosi a Trapani invece che a Genova, a oltre 1.500 chilometri di distanza
Avevano scelto di disobbedire e di virare verso Trapani, invece del porto assegnato di Genova a circa 1.500 chilometri di distanza. Per questo la nave Mediterranea della Ong Mediterranea Saving Humans è stata messa in fermo amministrativo, in applicazione del decreto Piantedosi. Era stato lo stesso comandante dell’imbarcazione, Beppe Caccia, a rivendicare la disobbedienza quando, nei pressi di Puntelleria, ha virato il timone verso il porto siciliano.
"Le onde in mare erano alte più di due metri e mezzo", spiega la ong. Non si conosce ancora la durata esatta del fermo perché questa, secondo quanto fa sapere la stessa ong, verrà decisa dal prefetto di Trapani. La nave è stata fermata con un provvedimento che porta la firme della polizia, della guardia di finanza e della guardia costiera.
"È un provvedimento osceno. Il governo blocca in porto una nave che sarebbe pronta a partire per continuare la sua attività di soccorso, attività necessaria visto il tragico bilancio dei naufragi delle scorse settimane a sud di Lampedusa - afferma Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans -. Si vendicano e ci colpiscono perché abbiamo salvato da morte certa dieci ragazzi e li abbiamo sbarcati nel più vicino luogo sicuro affinché fossero curati. Intanto - continua - collaborano con quelle milizie che in Libia sono responsabili di ogni genere di abuso e violenza nei campi di detenzione e, in mare, sparano addosso alle navi umanitarie come avvenuto ieri contro la Ocean Viking. E in Italia sanzionano chi soccorre. Non ci fermeranno con questi mezzi. Anzi - conclude la presidente di Mediterranea - siamo convinti che mentre il criminale sistema Libia, costruito in questi anni sta mostrando il suo volto più feroce, saranno invece le ragioni della vita e dell'umanità ad affermarsi".
Il fermo di Mediterranea avviene all’indomani di un episodio che si è verificato a un’altra imbarcazione umanitaria, la Ocean Vikings della Sos Mediterranee, che ha denunciato di essere stata attaccata per oltre venti minuti da spari della Guardia costiera libico; attacco che sarebbe partito da una motovedetta fornita a Tripoli dal governo italiano.
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