Attualità
1 settembre, 2025Il primo cittadino Alberto Felice De Toni ha ribadito la sua contrarietà alla partita. "Sono un uomo di pace, ma Israele è nel nostro girone e dobbiamo giocarci", ha commentato il ct azzurro Gennaro Gattuso
Uno strano destino sembra legare lo stadio di Udine alla questione israelo-palestinese. Al Friuli si è giocata l’ultima partita tra la nazionale maschile di calcio italiana e quella israeliana, lo scorso ottobre. A metà agosto, sullo stesso campo, si è giocata la Supercoppa europea tra Tottenham e Paris Saint Germain e, prima del match, è stata organizzata una campagna promossa dalla Uefa contro l’uccisione di civili nei conflitti. Il riferimento, neanche troppo velato, era a ciò che sta accadendo a Gaza. Udine, infine, dovrebbe ospitare la nazionale israeliana il prossimo 14 ottobre. Un appuntamento che sta facendo discutere e che ha trovato l’opposizione dell’Assoallenatori e di un gruppo di parlamentari.
Si è unito al coro di proteste anche il sindaco del comune friulano Alberto Felice De Toni, indipendente di centrosinistra. In un’intervista rilasciata al Messaggero Veneto ha definito “inopportuna” la scelta di giocare la partita: “Di fronte a un dramma che non ha eguali negli ultimi ottant’anni, davanti a tanta sofferenza, io dico: fermiamoci”. Una presa di posizione duramente criticata dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Lascia veramente sgomenti l’irresponsabilità con cui il sindaco di Udine, finendo oggettivamente per alimentare tensioni di ordine pubblico, si è schierato sulla sponda di coloro che nemici di Israele finiscono per camminare accanto ai fautori dell'antisemitismo”, ha commentato. Il diffondersi dell’opposizione alla condotta israeliana a Gaza è, secondo il presidente dei senatori di FI, “una vera e propria insorgenza di antisemitismo che vede la sinistra, il Pd, in prima linea con una condotta gravissima”.
Ancor prima del tanto dibattuto incontro di Udine, però, gli azzurri dovranno affrontare Israele già il prossimo 8 settembre, sulla carta fuori casa, in pratica sul campo neutro del Nagyerdei Stadion, a Debrecen, in Ungheria. “Io sono un uomo di pace e mi fa male al cuore vedere civili e bambini colpiti”, ha dichiarato in conferenza stampa il ct della Nazionale Gennaro Gattuso, “noi però facciamo un mestiere, Israele è nel nostro girone e ci dobbiamo giocare”. “Anche la Figc”, ha aggiunto, “sta lavorando per trovare soluzioni e garantire la sicurezza. Il nostro dovere è fare il nostro lavoro, ma spero si arrivi a una soluzione di pace".
Nonostante l’opposizione del sindaco, l’ipotesi di un rinvio appare molto complicata: l’incontro, valido per le qualificazioni ai Mondiali della prossima estate, è organizzato dalla Uefa con il supporto della Fifa. La scelta di disputarlo a Udine spetta alla Figc, mentre lo stadio cittadino è di proprietà dell’Udinese Calcio. In più, la principale istituzione sportiva del Paese, il ministro Andrea Abodi, ha da poco ribadito la sua contrarietà all’esclusione di Israele dalle competizioni e a chi gli ha ricordato che la misura è stata già presa contro federazioni e atleti russi ha risposto che “l’invasione russa dell’Ucraina è stato un fatto molto più cruento, molto più aggressivo”.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Governati dall'Ia - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 26 settembre, è disponibile in edicola e in app