Giovani
30 luglio, 2025Umberto Eco descrive, nella sua Bustina Il complotto sui complotti, come le cospirazioni siano un’arma per depistare obiettivi politici reali. Chi si presenta come il Grande Rivelatore, molto spesso, cerca di ritrarre la propria figura come l’unica a essere degna di fiducia, mentre ci consegna, di nascosto, un cavallo di Troia
Negli Stati Uniti, alcune settimane fa, ha destato scalpore il Project Preserve Destiny, un dossier dedicato agli Ufo, descritto in un articolo de L’Espresso del 16 luglio. “Secondo le indiscrezioni, i cosiddetti programmi special access (Sap), che fino a oggi dipendevano formalmente dal Dipartimento della Difesa, non passeranno più dal Pentagono: risponderanno direttamente allo Studio Ovale”. Sostanzialmente, Donald Trump cerca di canalizzare attorno alla propria figura il flusso di informazioni, comprese quelle che possiedono livelli di segretezza per il Presidente. Il capo di Stato desidera presentarsi ai suoi elettori come colui il quale, finalmente, svelerà realtà nascoste dai precedenti governi, accompagnando i cittadini verso verità inaudite. L’unico in grado di mostrarsi autentico in mezzo a una marea di calunniatori, i quali tengono nascoste tecnologie mirabolanti e creature extraterrestri.
Sarebbe come tentare di fidarci di Ulisse quando, generosamente, dona ai troiani un alto e maestoso cavallo di legno: in segno di pace, ovviamente. Pur non nascondendo centinaia di guerrieri all’interno dell’addome, il cavallo di Troia che alcuni politici tentano di costruire offre, apparentemente, stupefacenti rivelazioni ai cittadini, assetati di risposte riguardo ai presunti segreti che gli Stati mantengono nascosti: evitando, così, di puntare sotto la luce dei riflettori le reali intenzioni politiche messe in atto.
Nel caso di Trump, quello di accentrare il controllo del traffico di notizie sensibili, potendo decidere personalmente cosa rivelare e cosa non. Trasformando le informazioni, anche quelle riguardanti la sicurezza nazionale, in manifesti elettorali. Se il complotto ci libera dal peso di affrontare la realtà, troveremo sempre chi crede che l’atterraggio sulla Luna sia una messa in scena. Secondo Eco, questa strategia permette alle persone di combattere in nome delle battaglie sbagliate, o non consente loro di lottare affatto, impugnando una lancia di illusioni. “Infatti se si è convinti che la storia del mondo sia diretta da società segrete, siano gli Illuminati o il gruppo Bilderberg, che stanno per instaurare un nuovo ordine mondiale, che posso fare io? Mi arrendo - e mi rodo”.
Chi presenta se stesso come il Grande Rivelatore, molto spesso, riduce l’intenzione dei cittadini a impegnarsi politicamente, o almeno, di farlo nei confronti dei problemi concreti che colpiscono il Paese. Dipinge la propria figura come l’unica in grado di essere portatrice di stima e fiducia consegnandoci, di nascosto, un cavallo di Troia. Ulisse architetta un dono mentre agogna il controllo della città che i destinatari tentano di difendere. E se non preferiamo l’eroe greco, pensiamo a sua moglie Penelope: nel frattempo, lei tesse e disfa ogni notte una tela, al termine della quale ha promesso di sposare uno dei Proci, illusoriamente in attesa di una risposta, di un matrimonio che cambierebbe le loro vite. Il confine fra la comunicazione trasparente e l’inganno è sottile: non rimaniamo in attesa di una tela che non porterà a termine alcun disegno, nessun stravolgimento d’esistenza, come Proci bramosi di rivelazioni. Conosciamo tutti la fine che hanno fatto.
*Vincenzo Voltarelli è uno studente di Filosofia appassionato degli scritti di Umberto Eco. Nella rubrica L’Eco della notizia, in occasione dei 70 anni de L'Espresso, pesca dalle storiche Bustine di Minerva nuovi spunti per l'attualità.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Cementopoli - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 25 luglio, è disponibile in edicola e in app