Mostra del cinema di Venezia

«Il bavaglio di Putin mi ha raggiunto anche a Venezia: nessuno potrà sentire la nostra voce»

di Fabio Ferzetti   30 agosto 2024

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La regista del film The Antique, la cui proiezione è vietata per ragioni di copyright che celano motivazioni politiche, rilancia l'allarme. «Noi cineasti abbiamo molto più potere dei politici e per questo cercano di bloccarci»

«È molto triste che invece di partecipare alla prima ufficiale del mio film io debba fare una conferenza stampa ufficiale per spiegare perché qui a Venezia non è possibile vederlo. Sono sconcertata dalla piega che hanno preso gli eventi. Il mio paese stava aspettando con impazienza di ascoltare la mia voce che qui avrebbe avuto una cassa di risonanza europea, anzi mondiale. Non è facile arrivare a Venezia, abbiamo lavorato duro per riuscirci e nel giro di un minuto tutto svanisce».

 

La regista georgiana Rusudan Glurijdze ha il volto tirato delle peggiori occasioni. Bloccato da una ingiunzione giudiziaria il suo film in concorso alle Giornate degli Autori, The Antique, non può essere proiettato a Venezia e non ci sono novità all'orizzonte anche se le Giornate tenteranno ogni strada possibile fino all'ultimo momento.

 

«Mi sento impotente, mi trovo nel bel mezzo dell'Europa ma la censura mi ha raggiunto anche qui». È triste in effetti constatare che nel secondo festival al mondo l'ingiunzione di tre società facenti capo a una stessa produttrice russa, a quanto sembra molto legata alla cerchia di Putin, bastino a bloccare la presentazione di un film sgradito al regime impugnando i diritti sulla sceneggiatura. Tanto più che le 3 società riunite raggiungono appena il 20% della quota totale di produzione.

 

Che "The Antique" fosse nel mirino si era capito già alla Berlinale, dove l'attrice protagonista Salomè Demuria, Shooting Star al Film Fest 2024, cioè ospite d'onore in quanto attrice emergente, aveva dovuto eliminare alcune sequenze estratte dal film allora ancora in lavorazione inserite nel suo showreel. Per " The Antique" restano aperte solo alcune possibilità: che la stampa internazionale ne parli il più possibile. E che magari la giuria delle Giornate degli Autori decida di premiarlo comunque anche se non è stato presentato al pubblico.

 

«Noi cineasti e voi giornalisti abbiamo molto più potere dei politici ed è per questo che cercano di bloccarci» ha detto la regista. Nel film, che ha per sfondo un traffico di mobili d'antiquariato fra la Russia e la Georgia, un grande armadio svolge un ruolo fondamentale e come è stato ricordato durante la Seconda Guerra Mondiale gli armadi venivano usati dagli ebrei per nasconderli dalla furia nazista. Per il momento è "The Antique" a essere chiuso dentro un armadio.  Speriamo che qualcuno riesca ad aprirlo anche se come ricorda la regista, «più che un armadio è il vaso di Pandora».