Lo Special One dovrà rispondere di evasione fiscale in Spagna per oltre 3 milioni di euro. L'allenatore disponeva di una cassaforte offshore alle Isole Vergini Britanniche, ai Caraibi, e di una fondazione neozelandese. Nel 2015 si era chiuso un primo processo con il pagamento di 2,1 milioni da parte dell'ex tecnico dell'Inter
Football Leaks colpisce ancora. Dopo Cristiano Ronaldo, anche Josè Mourinho dovrà rispondere davanti ala giustizia spagnola di una serie di irregolarità fiscali raccontate già nel dicembre scorso dall'inchiesta giornalistica europea a cui ha partecipato L'Espresso. Il calciatore portoghese è finito sotto accusa per circa 14 milioni di euro non dichiarati. Il suo connazionale Mourinho è invece chiamato a giustificare 3,3 milioni di guadagni occultati al fisco.
Tecnico dell'Inter nell'anno del Triplete (2010), poi al Real Madrid fino al 2013 e infine in Inghilterra con Chelsea e Manchester United (suo club attuale), lo Special One disponeva di una società offshore, la Koper services con sede nelle Isole Vergini Britanniche, lo stesso territorio offshore che anche Ronaldo aveva scelto come rifugio segreto per i suoi guadagni milionari. Mourinho però, come ulteriore schermo, aveva costituito anche una fondazione in Nuova Zelanda, di cui risultano beneficiari sua moglie e i figli. Dalle carte di FootballLeaks emerge che la caraibica Koper era riconducibile proprio a quest'ultima fondazione.
L'allenatore portoghese, uno dei più vincenti nella storia del calcio, con un palmares sterminato di campionati nazionali (Italia, Inghilterra, Portogallo e Spagna) e competizioni internazionali (Champions League ed Europa League)
era già finito nel mirino del Fisco nel 2014 per guadagni non dichiarati in Spagna tra il 2011 e il 2013. Nel luglio del 2015 il procedimento si era chiuso con il pagamento di 2,1 milioni contro i 5 milioni inizialmente richiesti dalle autorità.
Adesso però Mourinho è chiamato a rispondere di altri guadagni non dichiarati per 3,3 milioni tra il 2011 e il 2012, soldi incassati per la vendita dei propri diritti d'immagine. Formalmente i contratti venivano siglati da due società irlandesi (Mim e Polaris) che poi trasferivano il denaro alla Koper dei Caraibi, controllata dalla fondazione neozelandese. La struttura è identica a quella allestita per Ronaldo. Sarà un caso, ma Mourinho e l'attaccante del Real Madrid, oltre all'ingegneria fiscale, condividono anche il procuratore. Entrambi sono clienti di Jorge Mendes, considerato l'agente più ricco e influente del mondo del calcio.