Due incontri a Milano nati dai reportage dell'Espresso sulla tragedia dei Rohingya: un milione di persone costrette alla fuga dal loro Paese, costrette a vivere in condizioni inumane e ignorate dai governi di tutto il mondo
Un milione di disperati, in fuga da una terribile persecuzione nel proprio Paese: tanti sono oggi i profughi Rohingya provenienti dal Myanmar e raccolti in Bangladesh nella zona di Cox’s Bazar. L'Espresso ha raccontato
con questo reportage di Marco Restelli e le foto di Gabriele Cecconi come si sopravvive nel campo profughi più grande del mondo.
Ma come si è creata una delle peggiori crisi umanitarie dei nostri tempi? Quali rischi politici comporta anche per noi? Perché il campo di Cox’s Bazar potrebbe diventare una bomba a orologeria? Perché – Bangladesh a parte – molti Stati girano la testa e
la gestione di questa emergenza è lasciata solo nelle mani delle Ong come
Azione Contro la Fame? E poi la domanda che molti nel mondo si pongono:
perché la Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi non interviene per difendere i diritti dei Rohingya in Myanmar?
A questi interrogativi risponderà l'autore del nostro reportage, Marco Restelli, in una conferenza che si terrà lunedì 18 febbraio 2019, ore 10,30-12,30, presso l’Università degli Studi di Milano, Polo di Sesto San Giovanni, Piazza Montanelli 1 (MM 1 fermata Sesto Marelli). La conferenza, nata proprio dal reportage dell'Espresso, si intitola «Il campo profughi più grande del mondo. Emergenza Rohingya fra Birmania e Bangladesh» ed è presentata dal
Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e Studi Interculturali. L'autore racconterà di persona che cos'ha visto e vissuto nei giorni passati a Cox's Bazar. L’ingresso è libero.
Sullo stesso tema si terrà un altro appuntamento giovedì 2 maggio 2019, alle ore 18, presso la Sala Consiliare del Comune di San Donato Milanese (Milano). In entrambe le occasioni interverrà Licia Casamassima, dirigente di
Azione Contro la Fame con una conoscenza diretta del lavoro umanitario nel campo profughi dei Rohingya in Bangladesh.
L'Espresso è uno dei pochissimi media italiani che segue con attenzione e continuità l'infinita tragedia dei Rohingya, che abbiamo documentato anche con
questo reportage di FrancescaMarino e
questa fotogalleria di Pietro Masturzo.
La situazione dei Rohingya, per i quali ha fatto un
appello anche papa Francesco, è ancora gravissima, come racconta in
questa recentissima intervista Repubblica Giulia Maistrelli, ostetrica di Medici Senza frontiere che opera a Cox's Bazar.