Accade all'estero

Booking.com denunciata per profitti da crimini di guerra nei territori palestinesi occupati. Le notizie dal mondo

di Chiara Sgreccia   24 maggio 2024

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E poi le esercitazioni cinesi intorno a Taiwan. Il «Far West» in Nuova Caledonia. La settimana difficile di Israele. Il ricorso di Assange. I premier slovacco che sta meglio. Lo scontro Spagna-Argentina. Ecco i fatti della settimana

Taiwan, aerei cinesi intorno all’isola
Lai Ching-te ha prestato giuramento come presidente di Taiwan il 20 maggio. Prendendo il posto di Tsai Ing-wen, i cui otto anni al potere hanno visto un deterioramento delle relazioni con la Cina che rivendica l’isola come sua provincia. Durante il discorso per la cerimonia, il neo presidente ha esortato Pechino a «cessare le intimidazioni contro Taiwan», a condividere con l’isola la responsabilità globale di mantenere la pace e la stabilità nello stretto e nella regione. E a garantire che il mondo sia libero dalla paura della guerra. Come risposta, Pechino ha organizzato finti attacchi missilistici contro Taiwan e inviato aerei da combattimento intorno all'isola, come parte delle esercitazioni che la Cina ha annunciato a sorpresa per punire il nuovo presidente di Taiwan. Con l’obiettivo di mettere alla prova la sua capacità di «prendere il potere».

 

Olanda, Booking denunciato per profitti dai crimini di guerra
L’European Legal Support Center (Elsc), l’associazione palestinese Al-Haq e le olandesi Somo e The Rights Forum hanno denunciato Booking.com alla procura olandese per profitti ottenuti dalla commissione di crimini di guerra nei territori palestinesi occupati. Da una ricerca sulle attività del portale per prenotare appartamenti, case, B&b e hotel, è emerso che nella sua lista sono presenti anche circa 70 proprietà nelle colonie israeliane in Cisgiordania e a Gerusalemme est, considerate illegali dal diritto internazionale perché esistono grazie alle sistematiche violazioni dei diritti umani.  «L’obiettivo è porre fine all’impunità aziendale relativa ai profitti derivanti dagli insediamenti israeliani illegali», scrivono le organizzazioni: «Con questa denuncia penale, le nostre organizzazioni mirano a porre fine al coinvolgimento di Booking.com nei crimini internazionali sui territori palestinesi. Puntiamo anche a porre fine al clima di impunità aziendale che circonda i profitti derivanti dalle violazioni del diritto internazionale umanitario da parte di Israele».

 

La Nuova Caledonia «non deve diventare il Far West»
In Nuova Caledonia, l’arcipelago nell’Oceano Pacifico sotto il controllo della Francia, da due settimane va avanti una violenta rivolta organizzata dal “fronte indipendentista” kanaka, discendente dai primi abitanti dell’isola, innescata da una riforma elettorale, approvata dall’Assemblea Nazionale, che concederebbe il diritto di voto a decine di migliaia di residenti non indigeni. La questione riporta in auge divisioni interne alla popolazione dell’arcipelago che già in altre occasioni, in passato, si sono trasformate in insurrezioni violente. Durante gli scontri sono state uccise cinque persone, fra cui due agenti di polizia. Le violenze si sono concentrate a Nouméa, la città principale, il cui aeroporto internazionale rimarrà chiuso almeno fino al prossimo 28 maggio. «La Nuova Caledonia non deve diventare il Far West» ha detto il presidente francese Emmanuel Macron che si è recato nella comunità francese d’oltremare: «Ho deciso di venire qui perché non dobbiamo mai lasciare che la violenza prenda il sopravvento».

 

Israele, la Cpi ha chiesto l’arresto di Netanyahu
Il 20 maggio Karim Khan il procuratore capo del tribunale dell’Aja, «sulla base delle prove raccolte ed esaminate» dal 7 ottobre, ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a presentare le richieste per i mandati d’arresto per il premier Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant. Ma anche per tre esponenti di Hamas, Yahya Sinwar, leader di Hamas, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri, capo dell'ala militare, le Brigate Qassam, e Ismail Haniyeh, capo dell'ufficio politico di Hamas, perché considerati responsabili di  crimini di guerra e contro l’umanità. «È una settimana difficile per Israele, legalmente e diplomaticamente», commenta James Bays di Aljazeera, anche a proposito del fatto che alle 15 di venerdì 24 maggio la Corte di giustizia dell’Onu si pronuncerà sulla richiesta del Sudafrica di ordinare il cessate il fuoco a Gaza.

 

Uk, il ricorso di Assange
L’Alta Corte di Londra ha concesso un ulteriore appello a Julian Assange contro l’estradizione negli Usa, dove rischia 175 anni di carcere in base alle accuse di aver diffuso documenti riservati del Pentagono e del Dipartimento di Stato. I giudici hanno riconosciuto come non infondate le argomentazioni della difesa sul timore di un processo non giusto oltre oceano. «La decisione dell’Alta Corte è una rara buona notizia per Assange e per tutti coloro che difendono la libertà di stampa», ha commentato Amnesty International.

 

Argentina, scontro con la Spagna
La Spagna ha richiamato la sua ambasciatrice a Buenos Aires dopo che, durante la Convention dell’ultradestra a Madrid, il presidente argentino Javier Milei ha espresso commenti sprezzanti nei confronti della moglie del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, definendola «corrotta». In riferimento all’indagine avviata dalla procura su Begoña Gómez. Le tensioni tra Milei e la Spagna erano iniziate con l’arrivo del presidente argentino, che ha saltato il protocollo evitando di incontrare rappresentanti di governo e casa reale spagnoli. E si intensificano con il passare degli giorni: per Milei, che ha deciso di non ritirare il suo ambasciatore a Madrid, Sanchez ha «trasformato un problema personale in una questione di Stato. Questa crisi sta macchiando la reputazione internazionale della Spagna e Sanchez sta diventando lo zimbello della politica mondiale».

 

Slovacchia, l’attentato al primo ministro
Il primo ministro slovacco Robert Fico il 15 maggio scorso è stato colpito da cinque colpi di arma da fuoco dopo un evento politico. È ricoverato ancora in gravi condizioni ma non più in pericolo di vita. Nel frattempo proseguono le indagini sul principale sospettato, un’ex guardia di sicurezza di 71 anni. Sebbene le motivazioni di natura politica dell’aggressione fossero emerse subito, domenica scorsa il ministro dell’Interno Matus Sutaj Estok ha sottolineato che l’uomo potrebbe non aver agito da solo. Il 71 enne verebbe detto che non aveva l'obiettivo di uccidere il primo ministro ma di «danneggiare la sua salute». Così da impedirgli di portare avanti politiche con le quali non era d’accordo come lo stop agli aiuti militari all’Ucraina.